andare avanti l’Italia.
Il decretone del Governo prevede in particolare che i dipendenti che vanno al lavoro regolarmente a marzo riceveranno nella busta paga il bonus di cento euro esentasse ma solo se hanno reddito non superiore ai 40mila euro annui (8,8 milioni di persone). Inoltre, la misura va commisurata ai giorni che effettivamente si è stati in azienda e sarà erogata o nello stipendio di aprile o nel conguaglio di fine anno.
Altre norme a tutela dei lavoratori riguarda la possibilità di licenziare, che sarà ‘sospesa’ per 60 giorni a partire dall’entrata in vigore del ‘Cura Italia’, data dalla quale sono sospese tutte le procedure di licenziamento a partire da quelle avviate dopo il 23 febbraio 2020. Il provvedimento coinvolge anche i lavoratori domestici.
La sospensione, in ogni caso, riguarderà solo quelle per «giustificato motivo oggettivo» mentre quelli per motivi disciplinati per giusta causa o per «giustificato motivo oggettivo», per gravi o gravissime inadempienze del lavoratore non sono sospese.
Infine, per i lavoratori a basso reddito si ricorre al fondo per il reddito da ultima istanza (300 milioni di euro); dipendenti ed autonomi che sono stati costretti a ridurre o sospendere l’attività o il rapporto di lavoro avranno diritto ad accedere al fondo secondi criteri che saranno definiti dal Ministero del Lavoro e purché abbiano avuto un reddito non superiore ai 10mila euro.
Per i lavoratori a basso reddito il decreto prevede un fondo per il reddito da ultima istanza da 300 milioni. La misura è destinata ai lavoratori dipendenti e autonomi che in conseguenza dell’emergenza hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività o il loro rapporto di lavoro. Vale anche per i professionisti iscritti alle casse professionali. Un decreto del ministro del Lavoro definirà i criteri di priorità e le modalità di attribuzione dell’indennità. Per accedervi è necessario che nel corso del 2019 i potenziali beneficiari abbiano prodotto un reddito da lavoro non superiore a 10.000 euro.
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giovedì, 19 Marzo 2020 - 09:35
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