Un presunto caso di contagio interno alla Leonardo di Pomigliano d’Arco (in provincia di Napoli). E ancora la mancata misurazione della temperatura dei dirigenti che entrano in azienda, e di un controllo sulla provenienza degli stessi.
La protesta, ufficializzata attraverso un documento congiunto deliberato oggi, arriva dalla Leonardo, una delle maggiori aziende italiane specializzate in difesa, aerospazio e sicurezza. I rappresentanti sindacali denunciano «il caso del ricovero di un collega della Divisione Velivoli», ma la notizia, come le stesse Rsu precisano, nasce da «fonti non ufficiali» e sarebbe stata confermata dall’azienda solo dopo «pressione».
Questa mattina il Comitato emergenza Covid19 si è riunito per sottoscrivere un documento da sottoporre all’azienda dopo avere verificato il rispetto dei protocolli sulla sicurezza conseguente il presunto contagio. Protocolli che, sempre secondo la nota delle Rsu non sarebbero stati «prontamente attuati» lasciando «l’area non sanificata ed il personale coinvolto a lavoro».
«Tale comportamento – si legge in una nota dei rappresentanti sindacali – è inaccettabile perché rende vana ogni azione atta a sanificare altri ambienti lavorativi». I sindacati sottolineano, nello stesso documento, una «mancanza di dispositivi di sicurezza, che abbiamo denunciato immediatamente ai preposti» e chiedono a dirigenti, trasfertisti e consulenti dell’azienda di «ridurre a zero gli spostamenti dalle altre Regioni».
Al termine della riunione, è stata formulata la richiesta, nei confronti dell’azienda e degli enti sanitari, di mettere in quarantena le aree interessate e di «fermare tutte le attività del sito fino al 25 marzo individuando tutti gli strumenti contrattuali possibil (permessi annui retribuiti, visite specialistiche, banca ore, ferie), compresa la cassa integrazione». Infine l’appello a segreterie sindacali e prefetto a «verificare l’agibilità delle singole aree coinvolte» sulla base del decreto del presidente del Consiglio del 22 marzo.
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lunedì, 23 Marzo 2020 - 17:20
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