L’emergenza sanitaria per il Coronavirus sta facendo sentire le sue conseguenze nelle famiglie più povere. Il Banco Alimentare stima a livello nazionale un aumento del 20% delle richieste di cibo con punte fino al 40%, come in Campania.
«Ci arrivano nuove domande di aiuto, per esempio anche dai sindaci, soprattutto dai Comuni del Sud. Ci aspettiamo una esplosione del bisogno», dice il presidente della Fondazione Banco Alimentare Giovanni Bruno. Il Banco già normalmente assiste attraverso 21 banchi regionali e circa 7500 strutture oltre un milione e mezzo di poveri ogni giorno.
Sull’argomento il ministro Teresa Bellanova ha avvertito che si «rischia di svilupparsi anche un’emergenza alimentare. Dobbiamo impedirlo in tutti i modi. Ancora oggi in tutta Italia migliaia di volontari insieme agli enti caritativi stanno garantendo sostegno ai più deboli». «Dobbiamo essere al loro fianco – dice Bellanova – e rafforzare in ogni modo la loro azione, prevedendo tutti i presidi di sicurezza sanitaria perché possano continuare a garantire assistenza in sicurezza. Ma serve anche uno sforzo istituzionale collettivo mai fatto prima per assicurare a tutti l’accesso al cibo. Come Ministero abbiamo previsto 50 milioni di euro inseriti nel decreto Cura Italia».
«È necessario un Coordinamento per l’assistenza alimentare agli indigenti» spiega, «che consenta di utilizzare al meglio tutti gli strumenti a disposizione, mettendone anche in campo di nuovi se necessario, come predisporre il funzionamento delle mense in questo momento ferme, coinvolgere, quando disponibili, i luoghi della ristorazione. Su questo sto inviando una proposta al Presidente Conte da discutere nel più breve tempo possibile. Va fatto di tutto perchè nessuno rimanga indietro. Insieme ce la faremo».
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sabato, 28 Marzo 2020 - 17:48
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