Proposte per mettere in campo misure utili a sostenere famiglie e imprese: le ha chieste, pochi giorni fa, il Governatore della Campania Vincenzo De Luca a tutti gli attori istituzionali, politici, agli imprenditori, ai sindacati, ai commercialisti. E le ha chieste nell’ottica di realizzare un ‘tavolo’ volto appunto a individuare gli strumenti migliori per consentire alle fasce più colpite dalla crisi economica provocata dal Coronavirus di potere ripartire. Italia Viva ha risposto presente e questa mattina ha depositato i suoi suggerimenti.
Ben 23 i punti toccati dai renziani campani, che spaziano dal campo sanitario, a quello della tutela dei lavoratori che fisicamente raggiungono le sedi, passando per l’aiuto ai minori e agli anziani, sino ad arrivare a interventi di natura economica. Partiamo proprio da questo ambito, che – nonostante le misure sin qui predisposte dal Governo – è quello che suscita le maggiori perplessità per via di alcuni ‘vuoti’. Italia Viva affronta il tema delle bollette, che attualmente vanno pagate senza se e senza ma, quello degli sfratti, della liquidità alle famiglie, alle imprese, alle partite Iva e ai professionisti.
Per dare liquidità alle micro, piccole e medie imprese, liberi professionisti e lavoratori autonomi, Italia Viva chiede di «istituire meccanismi semplificati di accesso al credito per la copertura del fabbisogno di liquidità». «Una precisa metodologia di gestione delle richieste di credito – si legge nelle proposte suggerite a De Luca – Univoca, semplificata e con tempi ridotti di gestione. Nel Lato, con il Piano Pronto Cassa, e in Emilia Romagna, con il bilancio di 10 milioni per pmi e professionisti, si stanno sperimentando già misure di velocizzazione delle erogazioni della qualità necessari». C’è poi anche un suggerimento per aiutare le attività che hanno un piccolo fatturato e che potrebbero essere penalizzate nell’erogazione di risorse affidate ai soli istituti di credito: nella proposta si chiede di puntare sul fondo centrale di garanzia, «in grado di fare garanzie dirette dell’80% e di rassicurare del 90% le operazioni garantire dai Confidi. Potranno essere quindi fornite garanzie anche per prestiti di piccolo e piccolissimo taglio».
Per sostenere, invece, tutti coloro che hanno subito in maniera pesante le ripercussioni economiche e aiutare anche i lavoratori in nero, ‘invisibili’ agli occhi dello Stato e oggi tagliati fuori da ogni tipo di sostegno pure pensato dal Governo, i renziani insistono sull’introduzione di un «reddito di quarantena», al quale si può accedere «semplificando le procedure» e «svincolando la misura dalle implicazioni lavoristiche e dai vincoli sul reddito dell’anno precedente»: l’accesso a questo reddito, per nucleo familiare, potrebbe avvenire mediante «autocertificazioni». Sempre a proposito dei lavoratori in nero, Italia Viva chiede anche di pensare all’«emersione di situazioni di lavoro nero e irregolare», ma nel concreto non indica possibili vie da percorrere.
Quanto al pagamento delle bollette di acqua, luce e gas, Italia Viva suggerisce la sospensione di almeno tre mesi con successivo rateizzo delle utenze. I renziani sollecitano, poi, interventi sugli sfratti: è possibile che in tanti si troveranno nelle condizioni di non essere riusciti e di non riuscire a pagare l’affitto di casa o dei locali dove insiste la propria attività economica e per tale ragione rischiano di vedersi intimato lo sgombero. La ricetta proposta è quella di disporre il blocco degli sfratti.
Italia Viva chiede poi di disporre la riapertura dei cantieri, che in Campania sono stati chiusi su ordinanza del Governatore della Regione Campania; chiede di concedere a bar e ristoranti la possibilità di rendere disponibili i loro prodotti per la vendita al dettaglio o per la realizzazione di pacchi alimentari per gli indigenti.
Proposto anche un bando digitalizzazione ed e-commerce per le piccole e medie imprese; la seconda edizione del Bando trasferimento tecnologico, già pubblicato nel 2018, che finanzia progetti di innovazione tecnologica; nonché la costituzione di una task force per accelerare i controlli di spesa e l’erogazione dei fondi Por Fesr su bandi già assegnati dalla Regione alle Pmi, «di modo da garantire liquidità alle aziende su investimenti strategici di ricerca e sviluppo già in corso».
Sul fronte sanitario, Italia Viva chiede anzitutto che i lavoratori di attività essenziali vengano dotati, tutti, dei dispositivi di protezione individuale. E vi include anche i tassistiti. E poi propone uno screening con tamponi molecolari per categorie di ‘lavoratori essenziali’ e test sierologici allo scopo di potere individuare subito i casi positivi ‘nascosti’. Una delle metodologiche da seguire, suggerisce Iv, potrebbe essere quella della rilevazione alla temperatura di una persona mentre è a bordo della propria macchina, sistema adottato in Emilia Romagna.
Quindi si chiede di valutare la possibilità di utilizzare navi da crociera come Covid hospital dove destinare pazienti non sottoposti a terapia intensiva; individuare strutture pubbliche per i senza fissa dimora; rafforzare l’attività dei centri antiviolenza; prendere un percorso di emergenza presso i servizi sociali comunali laddove ci siano bambini rimasti soli a casa perché i genitori sono in ospedale e nessuno può prendersi cura di loro; coinvolgimento del no-profit per dare assistenza domiciliare ad anziani e malati.
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martedì, 31 Marzo 2020 - 15:07
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