«Non ci sarà un click day – ha assicurato il presidente dell’Inps Pasquale Tridico – Non ci sarà ordine cronologico delle domande, che potranno essere inviate dopo il primo aprile». Una rassicurazione che risulta però inutile oggi, mercoledì primo aprile, mentre raccogliamo decine di segnalazioni di utenti che da questa mattina provano, invano, a collegarsi al sito dell’Inps per scaricare ed inviare la modulistica per ottenere il bonus di 600 euro per gli autonomi che il Governo ha messo a disposizione di lavoratori e famiglie in difficoltà per l’emergenza Coronavirus.
Il sito dell’Istituto di previdenza da stanotte è preso d’assalto dagli utenti: una media di 100 domande al secondo, 300mila regolari già inviate – questi i numeri diffusi dallo stesso Tridico che assicura pure come la piattaforma on line stia «reggendo». Ma non è proprio così.
Invaso da migliaia di lavoratori italiani, il sito dell’Inps non regge affatto: da ore, stando al racconto dei nostri lettori, è imballato: si blocca ad ogni passaggio procedurale e c’è chi, arrivato alla conclusione del percorso per scaricare la modulistica (semplice e intuitivo sulla carta) non riesce ad andare avanti ed a concludere la procedura. Un inferno.
A trovare difficoltà sono i semplici cittadini ma anche chi è più esperto, come spiega Francesco Buono, commercialista di Nola: «Siamo on line da questa mattina alle 7 – racconta – per riuscire ad evadere le richieste di chi si è affidato a noi. In due ore siamo riusciti ad inoltrare 3 moduli su 70. La procedura sulla carta è molto semplice: si tratta di mandare una mail con il numero di cellulare e l’Iban, con codice fiscale e Pin ma la piattaforma va in continuo crash».
Difficoltà poi per i lavoratori che non avevano ancora il Pin, il codice identificativo fornito dalla previdenza sociale per ovvie ragioni di sicurezza: «Da giorni – spiega Buono – lottiamo per ottenere i Pin. Otteniamo sempre lo stesso messaggio sul cellulare in cui l’Inps ci informa che ci sono delle incronguenze tra la residenza indicata nel form e quella che risulta a loro. Ma è impossibile. In ogni caso abbiamo fatto delle verifiche inserendo la residenza indicata sul sito dell’Inps, ottenendo nel 99% sempre quello stesso Sms. E così c’è ancora chi è senza Pin, essenziale per accedere alla modulistica».
Ma non basta. L’Istituto ha garantito che, in caso di problemi come quello spiegato nel messaggino, l’utente sarebbe stato richiamato: «Non è mai accaduto, nessuna chiamata dal contact center dell’Inps e questo ci ha ulteriormente imballato».
Attese di giorni per ottenere il Pin, e di ore per riuscire – quando si riesce – a scaricare la modulistica come spiega un lettore: «Ho seguito per ben 8 volte la procedura indicata – spiega – a parte la lentezza dei caricamenti delle pagine, io sono quantomeno riuscito ad arrivare all’informativa, all’ultimo invio, ma a quel punto la doccia fredda: appare la schermata che mi avverte che la connessione non è riuscita».
Tra le segnalazioni pervenute, anche quella di un lavoratore che, ad ogni inserimento del proprio Pin, riusciva a leggere la schermata ma con i dati (sensibili) di un altro utente. Con evidenti problemi di privacy oltre che di lentezza.
Problemi anche per chi è iscritto alle ‘Casse’ ovvero alla gestione separata, come avvocati, ingegneri, architetti o giornalisti con reddito complessivo per l’anno 2018 non superiore a 35mila euro o un reddito complessivo per l’anno 2018 tra i 35mila e i 50mila euro e danni economici a causa del coronavirus di almeno il 33%. La mail indicata dall’Inpgi, la Cassa dei giornalisti, ad esempio, risulta già piena e rinvia all’utente la notifica della non avvenuta ricezione.
Un incubo informatico e burocratico. L’attesa per la modulistica per ottenere il bonus da 600 euro (che spetta a Partite Iva, collaboratori, lavoratori agricoli, artigiani e commercianti, e lavoratori di turismo e spettacolo) era tanta, prevedibile un’ondata di contatti anche dopo avere eliminato l’ipotesi assassina del click day; a pesare è stata la mancata chiarezza sul fatto che si seguisse o meno un ordine cronologico visto che le risorse sono ad esaurimento. Stamattina il presidente Tridico ha detto che non ci sarà iter cronologico di accettazione delle istanze, ma le risorse restano ad esaurimento. Comprensibile che ci si affretti a presentare la domanda, eppure la piattaforma – nonostante il periodo emergenziale – è ‘impreparata’ all’assalto di utenti e va continuamente e maledettamente in crash.
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mercoledì, 1 Aprile 2020 - 10:14
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