Coronavirus in Campania, De Luca: «Unica arma è spegnere i focolai. Tamponi per tutti come in Veneto? Solo parole»

(foto Kontrolab)

Sono due i nemici da combattere per sconfiggere il Coronavirus: i focolai nei Comuni, che vanno circoscritti e contenuti attraverso le zone rosse, e quelli nelle residenze per anziani. Lo ha spiegato il governatore della Campania Vincenzo De Luca nel corso della diretta di Facebook di oggi pomeriggio.

Stando al bollettino regionale di ieri, in Campania nelle ultime 24 ore si sono registrati 98 casi positivi su 2081 tamponi effettuati. Un numero di test che ha fatto lievitare il totale degli esami effettuati da inizio epidemia in Campania a 31745 ma che, afferma De Luca, non bastano ad arginare l’emergenza. «Seguiamo le indicazioni dell’Istituto superiore della Sanità – afferma – e facciamo i tamponi a coloro cui vanno fatti. Il Veneto ha deciso di farli a tutti, ma non si fa, sono solo parole anche perché c’è carenza. Ultimamente sono tutti ammalati di ‘tamponite’, ma anche se hanno aumentato lo screening in Veneto non sono diminuiti i contagi. Perché gli unici veri strumenti di difesa sono il distanziamento sociale ed il controllo sul territorio».

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Il controllo sul territorio è quello che deve essere capillare anche in quelle aree in cui persistono piccoli focolai, come Ariano, dove si registrano quotidianamente nuovi casi; Paolisi, nel Beneventano, diventato zona rossa due giorni fa dopo la scoperta di un ‘micro cluster’ di contagi in un’azienda avicola con 50 dipendenti, l’area tra Scafati, Angri e Sant’Egidio del Monte Albino, Afragola, Casoria, Giugliano, Melito, Mugnano («Qui c’è ancora troppa gente in mezzo alla strada» sottolinea De Luca), Ischia. In queste comunità persistono microcluster, piccoli raggruppamenti di infezione che, dice il governatore, «dobbiamo sconfiggere».

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L’altro ‘nemico’ sono i focolai nelle case per anziani; è di oggi la notizia di un positivo in una residenza non convenzionata di Marano, ma altri sono stati gli episodi in diversi ospizi della Campania. Per questo De Luca lancia un appello: «Ai gestori di queste case albergo private non convenzionate chiedo di segnalare la propria attività alle Asl competenti affinché si possano fare preventivamente i controlli. Perché un positivo in quelle strutture comporta una catena infinita di controlli tra familiari, operatori che lavorano anche in altre residenze, familiari di questi operatori. A noi interessa spegnere i focolai nelle realtà in cui si crea aggregazione e per farlo serve il contributo di tutti. Noi abbiamo già controllato tutte le residenze assistite ma ora le cosiddette case albergo ci devono dare una mano a fare controlli preventivi».

Altro strumento utile a contrastare l’espansione della positività al virus è il controllo domiciliare che, afferma De Luca, «è stato implementato per consentire di portare in ospedale chi da due tre giorni ha la febbre così da evitare il propagarsi dell’infezione in famiglia».

Il contenimento del contagio con questi strumenti, spiega il presidente della Regione, è necessario anche per evitare il caos nel prossimo autunno quando alla prevedibile coda di infezioni da Coronavirus si aggiungeranno casi di ‘normale’ influenza con gli stessi sintomi. «Dobbiamo giocare d’anticipo perché tra ottobre e novembre avremo una fase complicata, anche per questo dobbiamo contenere al massimo il contagio per evitare l’assalto dei cittadini agli ospedali». Nella stessa direzione di prevenzione anche l’acquisto da parte della Regione di vaccini antinfluenzali: «Stiamo provvedendo – conclude De Luca – e rischiamo una nuova guerra all’accaparramento. Ma stiamo partendo d’anticipo per evitare il caos tra qualche mese».

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venerdì, 10 Aprile 2020 - 16:19
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