Vendevano gel disinfettante del 1989 ‘rigenerato’, in Salento sequestrate 27mila confezioni: denunciati due commercianti

gel disinfettante sequestrato
Le confezioni, visibilmente ossidate, di gel sequestrate dalla Finanza

Nel nuovo business, quello dei dispositivi di protezione individuali, c’è chi cerca di farsi strada senza mostrare scrupoli nonostante la grave emergenza sanitaria in corso. Come quei negozianti che, in Salento, vendevano gel disinfettante per le mani prodotto nel lontano 1989 e ‘rigenerato’ per essere rimesso sul mercato. La scoperta è stata fatta dalla Guardia di Finanza di Lecce ed Otranto, che ha denunciato per frode in commercio i titolari di due rivendite, una all’ingrosso e l’altra al dettaglio.

Il gel, hanno scoperto i militari, era stato prodotto 31 anni fa, ma era stato rigenerato travasando nuovo igienizzante nella confezione per eliminare i residui metallici formatisi a causa del tempo trascorso e attaccando una nuova etichetta sui flaconi. In tutto sono stati sequestrati 27mila flaconi di gel, ritenuto pericoloso per la salute dagli esperti dell’Asl.

In particolare, le Fiamme Gialle salentine hanno dapprima eseguito un intervento presso un’attività commerciale di vendita al dettaglio di articoli vari, dove sono stati rinvenuti – esposti in vendita – alcune decine di flaconi contenenti gel igienizzante, sui quali sono stati subito svolti anche accertamenti di natura contabile per risalire all’esatta individuazione del fornitore della merce.

La successiva ispezione effettuata dai militari presso l’impresa fornitrice, operante nel settore del commercio all’ingrosso, ha consentito di rinvenire, all’interno dei magazzini aziendali, bancali di flaconi di prodotto disinfettante, con lotto di produzione risalente all’anno 1989, che in base agli ordini di acquisto – relativi all’articolo pubblicizzato via internet – venivano di volta in volta rigenerati attraverso l’eliminazione delle parti metalliche ossidatesi nel tempo, il travaso di ulteriore gel igienizzante per il tutto o la parte di liquido mancante e l’indebita apposizione di una nuova etichetta.

L’immissione sul mercato del prodotto, oltre a non garantire l’efficacia disinfettante e antibatterica, avrebbe rappresentato un potenziale pericolo – per le modalità di preparazione, confezionamento ed etichettatura dello stesso – per la salute e la sicurezza dei consumatori, come attestato dal personale del Servizio Igiene e Sanità Pubblica del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL di Lecce intervenuto sul posto.

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venerdì, 10 Aprile 2020 - 10:11
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