Tenere piantine di cannabis sul balcone di casa? E’ lecito, come è lecita la coltivazione domestica di marijuana. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, precisando però che la coltivazione domestica deve essere destinata ad uso personale del ‘coltivatore’, che dunque non può immetterlo nel mercato della droga.
Sono queste, in estrema sintesi, le motivazioni depositate dalle Sezioni Uniti della Cassazione riguardanti un’udienza del 19 dicembre al termine della quale accolse il ricorso di un 30enne campano; l’uomo era stato condannato a un anno di reclusioone più 3mila euro di multa perché in casa aveva due piantine e 11 grammi di cannabis. Il caso dovrà essere riesaminato dalla Corte di Appello di Napoli.
Secondo gli ‘ermellini «il reato di coltivazione di stupefacenti è configurabile indipendentemente dalla quantità di principio attivo ricavabile nell’immediatezza», tuttavia «non sono più riconducibili all’ambito di applicazione della norma penale, le attività di coltivazione di minime dimensioni svolte in forma domestica».
Il numero delle piante deve essere «scarso» e non ci devono essere «indici di un loro inserimento nell’ambito del mercato degli stupefacenti». L’uso deve essere «destinato in via esclusiva al coltivatore» conclude la massima di diritto fissata nelle motivazioni della sentenza.
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venerdì, 17 Aprile 2020 - 08:37
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