Confiscato il patrimonio del clan Spada di Ostia. La guardia di finanza sta eseguendo un provvedimento emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Roma per la confisca dei beni mobili e immobili per un valore complessivo di 18 milioni.
Nello specifico, si tratta del patrimonio aziendale, in tutto o in parte, di 19 società, 2 ditte individuali e 6 associazioni sportive-culturali nel comune di Roma (per lo più ad Ostia) e operanti in svariati settori: la gestione di forni, bar, sale slot, distributori di carburanti, palestre, scuole di danza, nonché il commercio di autovetture e l’edilizia.
Tra queste attività rientra anche l’associazione ‘Femus Box’ che gestiva la palestra di Ostia dove, nel novembre del 2017, Roberto Spada aggredì, venendo poi condannato per lesioni aggravate dal cosiddetto metodo mafioso, una troupe della Rai. Gli ulteriori beni confiscati sono costituiti da due immobili a Ostia e Ardea (Roma), 13 automezzi e disponibilità finanziarie su rapporti bancari e postali.
L’indagine condotta dagli uomini del Gico del nucleo di polizia economico finanziaria di Roma hanno consentito di ricostruire tutto il patrimonio accumulato nel corso degli anni dai principali esponenti del clan: Carmine Spada, detto Romoletto, Ottavio Spada, Armando Spada, Roberto Spada e Claudio Galatioto. Un patrimonio accumulato, dicono gli investigatori, attraverso estorsioni, usura e traffico di droga.
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mercoledì, 22 Aprile 2020 - 11:22
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