Saranno 102 le imprese che produrranno mascherine e altri dispositivi medici e di protezione individuale. La produzione incentivata dal decreto ‘Cura Italia’ che ha messo sul piatto 50 milioni di euro. «A meno di un mese dalla partenza, lo scorso 26 marzo, sono giunte a Invitalia 635 domande di finanziamento da tutte le aree del Paese, valutate con un iter semplificato per accelerare i tempi. E le richieste continuano ad arrivare» – ha spiegato attraverso una nota l’Agenzia nazionale per lo sviluppo d’impresa.
Dei progetti approvati, 65 provengono da imprese che hanno deciso di riconvertire gli stabilimenti e 37 prevedono ampliamenti dei siti produttivi. Gli investimenti complessivi supero i 48 milioni di euro, mentre le agevolazioni concesse arrivano a 36 milioni. Ad ottenere il record è la Lombardia, con 16 domande approvate, seguita dalla Toscana con 13 aziende e da Emilia Romagna e Campania con 11.
Delle 102 realtà imprenditoriali che hanno chiesto gli incentivi, ha rilevato Invitalia, appartiene al settore delle apparecchiature mediche e dei dispositivi sanitari solo il 23%. Del comparto e della moda, invece, fa parte il 26%, mentre il 23% è di manifattura e artigianato, il 14% è del comparto chimico e farmaceutico, infine, l’8% è del settore di servizi e ICT. Le imprese finora ammesse ai finanziamenti possono produrre a regime ogni giorno 3 milioni di mascherine chirurgiche, 357mila di tipo FFP2, 475mila di tipo FFP3, 800mila soluzioni disinfettanti, 34mila dispositivi di protezione oculare, 29mila sovrascarpe, 32mila cuffie, 17mila tute di protezione, 34mila camici chirurgici, 30mila kit diagnostici, 180 sistemi di respirazione assistita e 960mila attrezzature di supporto.
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venerdì, 24 Aprile 2020 - 19:00
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