Nuove perquisizioni in una residenza per anziani di Milano. Una squadra della polizia giudiziaria della Procura milanese, dipartimento di ‘Salute, ambiente, sicurezza e lavoro’ è tornata stamattina nell’Istituto Don Gnocchi, al centro, insieme ad altre strutture di degenza per persone anziani, di un’inchiesta legata alle morti per Coronavirus. Le attività di indagine erano partite lo scorso 21 aprile con l’acquisizione di documenti e cartelle cliniche dei pazienti positivi e degli anziani morti, nonché di statuti e documenti prodotti dall’Ats (ex Asl) di Milano e dalla Regione.
I vertici del Palazzolo Don Gnocchi, all’indomani delle perquisizioni, hanno presentato una memoria difensiva ribadendo che alcuna negligenza ha caratterizzato la gestione dell’assistenza sanitaria e sottolineando la penuria di mascherine nella fase acuta dell’epidemia.
Nell’ambito dell’inchiesta risultano indagati per epidemia e omicidio colposi il direttore generale Antonio Dennis Troisi, il direttore sanitario Federica Tartarone e Fabrizio Giunco, direttore dei servizi medici socio-sanitari. Indagato anche Papa Wall Ndiaye, presidente della Ampast, cooperativa di cui fanno parte i lavoratori della struttura.
A far partire l’indagine è stato l’esposto di 15 lavoratori che contestano alla struttura di avere tenuto «nascosti moltissimi casi di lavoratori contagiati da Covid 19, benché ne fossero a conoscenza almeno dal 10 marzo» e di avere «impedito ai lavoratori l’uso delle mascherine per non spaventare l’utenza». Ad inizio aprile il Don Gnocchi contava un numero di ospiti deceduti da marzo simile a quello del Trivulzio, ossia circa 140 morti. Nel fascicolo sono confluite anche le denunce di familiari. Intanto, la cooperativa Ampast ha inviato una contestazione disciplinare con sospensione ai lavoratori che hanno denunciato.
In tutto ad oggi sono 25 i fascicoli di indagine aperti dalla Procura di Milano sulle residenze per anziani.
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lunedì, 27 Aprile 2020 - 10:45
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