Ergastolo per Blerta Pocesta, la segretaria d’azienda di 29 anni, residente a Sacile (Pordenone), accusata di avere ucciso nel sonno i genitori e la sorellina di 14 anni. La sentenza è stata emessa dai giudici della Corte d’Assise di Gostivar, in Macedonia. La strage si consumò nella notte del 25 agosto del 2018 nella cittadina di Debar, in Macedonia, dove i Pocesta avevano conservato la loro villetta prima di trasferirsi a Sacile: secondo gli inquirenti la 29enne sparò a tutti i familiari, che erano tornati in paese d’origine per partecipare a un matrimonio. Un’altra sorella, di 22 anni, scampò alla morte perché si trovava in Italia.
Condannate anche due persone del posto che avrebbero fornito supporto all’imputata: uno le ha dato assistenza nei movimenti in madrepatria, l’altro le ha procurato l’arma del delitto. Sono stati condannati rispettivamente a 10 a 3 anni di reclusione.
Contro la donna si sono rivelati determinanti anche le risultanze di laboratorio a seguito dell’attività di evidenziazione e analisi delle tracce biologiche latenti e degli accertamenti tecnici irripetibili sul materiale repertato e sequestrato, coordinata ed effettuata dal Servizio di Polizia Scientifica presso la Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato a Roma.
Sugli indumenti e sulle scarpe della giovane furono rilevate evidenti tracce ematiche e biologiche riconducibili alle vittime e che la collocavano senza alcun dubbio sulla scena del crimine, mentre l’imputata ha sempre sostenuto di trovarsi altrove la notte del delitto.
Quanto al movente, per gli inquirenti la 29enne avrebbe ucciso i familiari per incassare il premio assicurativo di 50 mila euro nel caso di morte del papà, un 54enne che lavorava come operaio in una ditta.
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giovedì, 7 Maggio 2020 - 20:24
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