Una lettera-appello al prefetto di Napoli Marco Valentini affinché le scarcerazioni di alcuni elementi di spicco della criminalità organizzata di Ercolano non abbia un impatto negativo sulla città, andando a vanificare l’incredibile sforzo di riscatto che è passato attraverso un faticoso lavoro di magistratura e forze dell’ordine e un risveglio delle coscienze di commercianti e imprenditori per anni stritolati dalla camorra.
E’ il sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto (Italia Viva) a rivolgersi al prefetto, fermando nero su bianco i suoi timori, timori condivisi dal presidente della Fai Antiracket di Ercolano Pasquale Del Prete che ha co-firmato il documento: «Il ritorno in città di esponenti di spicco delle cosche locali, già arrestati e condannati grazie anche alle testimonianze di decine di imprenditori onesti che hanno coraggiosamente deciso di affidarsi allo Stato, dunque, rischia di mettere in discussione anni di duro lavoro e di una sinergia tra vittime ed istituzioni, che è divenuto un modello nazionale di lotta alla criminalità organizzata. Tra gli altri, proprio da queste vittime che con fiducia si sono affidate alle istituzioni, giugno forti segnali di una crescente preoccupazione».
Di qui la richiesta di aiuto: «Le chiediamo di mettere in atto tutto quanto in suo potere per evitare che queste scarcerazioni possano creare le condizioni per una recrudescenza di reati sul nostro territorio. Favorire la ricostituzione delle cosche locali, dopo tanti anni di dolore, lavoro e sacrifici, sarebbe un peccato imperdonabile». Si attende adesso una replica, nella consapevolezza che il prefetto non ha alcun potere di intervenire sulle scarcerazioni che vengono decise dai giudici. Il solo potere conferito al prefetto è quello di aumentare i controlli delle forze dell’ordine.
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martedì, 12 Maggio 2020 - 14:50
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