Camorra, nuova condanna per il boss Orlando. Pene anche per altri 5 imputati, inflitti ventuno anni di cella

Tribunale

Cinque condanne per complessivi 21 anni e 6 mesi di reclusione: è la conclusione, in numeri, del processo con rito abbreviato a carico del boss Antonio Orlando, dell’omonimo gruppo criminale di Marano, e di altre cinque persone ritenute al soldo della cosca. Numeri ‘importanti’ se si considera che il processo si è definito con la formula che consente lo sconto di un terzo della pena.

A vario titolo gli imputati rispondevano dei reati di estorsione, tentata o consumata, favoreggiamento aggravato dalla matrice camorristica e falso (fatti questi ultimi relativi alla latitanza del boss Orlando). Tre anni sono stati sentenziati per il boss Antonio Orlando, già detenuto da quasi due anni e attualmente sottoposto al regime di 41bis: il ras – che al tempo fu uomo di fiducia di Lorenzo Nuvoletta – venne catturato nel novembre del 2018 dopo una latitanza lunga 15 anni; si nascondeva in un appartamento a Mugnano.

Otto anni anni sono stati, invece, disposti per Raffaele Scognamiglio. Michele Di Maro, incensurato sino al momento dell’arresto per questi fatti, ha rimediato 4 anni e 6 mesi per tentata estorsione aggravata dalla matrice camorristica. Due anni e sei mesi, infine, sono stati comminati sia a Vincenzo Lauro che a Carlantonio Maiello. La sentenza è stata firmata dal giudice per le indagini preliminari Rosa De Ruggiero che si è riservata 30 giorni per il deposito delle motivazioni della sentenza.

Il processo al clan Orlando è stato uno dei quali che ha scandito l’avvio della ‘fase 2’ della Giustizia. Come stabilito dai capi degli uffici giudiziari, in aula sono stati presenti soltanto le parti interessate (cinque in tutto). I detenuti erano tutti collegati in video-conferenza e non si sono verificati problemi per i collegamenti, problemi che invece hanno scandito altre udienze. Rispettate, in aula, le distanze anti-contagio.

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martedì, 12 Maggio 2020 - 16:36
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