De Luca a valanga: «C’è un blocco nordista di interessi che depreda la Campania. Lo Stato si vergogni, non ha fatto niente»

Quartiere Sanità
Una veduta del quartiere Sanità di Napoli (foto Kontrolab)

Il primo attacco frontale al Nord, Vincenzo De Luca l’ha sferrato l’8 maggio, invitando i campani a ‘boicottare’ la sanità lombarda e del settentrione e farsi curare in Campania.

A distanza di 7 giorni, il presidente della Regione Campania rincara la dose e con toni durissimi accusa non solo il governo attuale, ma anche quelli che si sono alternati in passato, di avere ‘dimenticato’ la Campania dagli investimenti nel campo della Sanità per destinare le risorse al Nord, questo – è il ragionamento di De Luca – in ossequio a un blocco di potere e di interesse che ha finito con lo schiacciare e penalizzare il territorio campano. «La regione Vampania è la regione che riceve meno soldi nel riparto dei fondi nazionale sulla sanità – insiste De Luca nel ‘discorso’ in diretta Facebook di oggi pomeriggio, venerdì 15 maggio – La Campania è la regione che riceve ogni anno, pro capite, 45 euro in meno rispetto al Veneto, 40 euro in meno rispetto alla lombardia, 60 euro in meno all’Emilia Romagna, 30 euro in meno al Lazio».

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Numeri che spingono De Luca a randellare tutti i governi che si sono resi responsabili di questa iniqua ripartizione: «La Campania è la regione più penalizzata d’Italia – tuona De Luca – E’ la regione che viene depredata ogni anno di 350 milioni di euro. Lo Stato italiano dovrebbe vergognarsi e rispetto a questo dato indegno di un paese civile non ha fatto niente. C’è un blocco di interessi nordista che ha prevalso su ogni regola di civiltà e correttezza». Anche in piena emergenza Coronavirus, De Luca lamenta la stessa analoga disattenzione che la Campania ha ricevuto nei decenni: «La Campania ha ricevuto meno tamponi di tutte le regioni di Italia. Il governo ha trasferito in Campania un tampone ogni 50 abitanti, al Veneto un tampone ogni 16 abitanti, quattro volte di più. In Piemonte uno ogni 19 abitanti, in Lombardia ogni 21, Emilia ogni 22, Lazio ogni 25».

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venerdì, 15 Maggio 2020 - 17:25
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