E’ slittato al 30 giugno il termine per il deposito della perizia per accertare la capacità di intendere e di volere di Ousseynou Sy al momento del sequestro, del dirottamento e dell’incendio di un bus con 50 ragazzini, due insegnanti e una bidella, avventi il 20 marzo del 2019 a San Donato Milanese. Gli esperti, Franco Martelli e Renato Ariatti, verranno poi sentiti in aula nella prossima udienza del 6 luglio. Quel giorno dovrebbe anche tenersi la requisitoria del pm Luca Poniz, titolare dell’indagine. Le altre udienze sono state calendarizzate dal presidente Ilio Mannucci Pacini per l’8 luglio e il 13 luglio, giorno in cui potrebbe arrivare la sentenza. Sy, in carcere da oltre un anno è «molto provato» secondo il suo difensore, l’avvocato Giovanni Garbagnati.
Il 47enne senegalese è sotto processo dinanzi ai giudici della Corte d’Assise di Milano con le accuse di strage, sequestro di persona e incendio. Nelle scorse udienze era stato sentito lo psichiatra del carcere di San Vittore, che ha incontrato Sy diverse volte tra marzo e luglio 2019 e che aveva fatto riferimento ad un possibile «vizio parziale di mente» dell’imputato. Un giudizio tecnico che era confluito in una relazione firmata nell’agosto dello scorso anno, che è stata acquisita agli atti del processo. Secondo la Corte, la testimonianza del medico «ha fornito elementi che delineano un dubbio» sulla capacità di intendere e di volere dell’imputato.
«Tali circostanze non possono essere ignorate in quanto provenienti da psichiatri del servizio pubblico – è stata la valutazione del presidente Mannucci Pacini – e che non sono stati posti in dubbio da accertamenti in senso contrario». Per questo la Corte ha ritenuto necessario procedere alla perizia richiesta dalla difesa del 47enne. «Volevo essere arrestato perché la mia storia facesse il giro del mondo», aveva detto in aula Ousseynou Sy.
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lunedì, 18 Maggio 2020 - 12:22
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