Corruzione in atti giudiziari, ai domiciliari il capo della Procura di Taranto Capristo. Indagati un ispettore e 3 imprenditori

Carlo Maria Capristo
Il magistrato Carlo Maria Capristo

Il Procuratore della Repubblica di Taranto, Carlo Maria Capristo, è agli arresti domiciliari. Nei suoi confronti l’accusa di corruzione in atti giudiziari. Lo stesso provvedimento è stato eseguito a carico dell’ispettore Michele Scivittaro, in servizio presso la Procura di Taranto, e degli imprenditori Giuseppe, Cosimo e Gaetano Mancazzo.

Secondo gli inquirenti, gli indagati avrebbe compiuto «atti idonei in modo non equivoco» a indurre un giovane sostituto presso la Procura di Trani a perseguire penalmente una persona che gli imprenditori, considerati i mandanti, avevano denunciato per usura. Il magistrato, stando a quante emerge dall’inchiesta iniziata un anno fa, si oppose con fermezza e denunciò le pressioni. Non vi erano presupposti né di fatto né di diritto, ha stabilito l’inchiesta, per quella denuncia.

Capristo e Scivittaro, inoltre, sono «gravemente indiziati di truffa ai danni dello Stato e falso»: l’ispettore risultava presente in ufficio e percepiva gli straordinari, ma in realtà stava a casa e svolgeva «incombenze» per conto del Procuratore. Stamani sono state eseguite perquisizioni a carico di altre persone e anche di un altro magistrato, che è indagato per abuso d’ufficio e favoreggiamento personale. (Leggi gli approfondimenti: Trani, la Giustizia umiliata dai magistrati: indagato pure l’ex procuratore Di Maio, le accuse del pm minacciato)

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martedì, 19 Maggio 2020 - 11:24
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