‘Ndrangheta: i lavori al cimitero di Reggio Calabria in mano alla cosca Rosimini, 10 arresti. C’è anche un dirigente del Comune

cimitero

Era la cosca Rosimini di Reggio Calabria a gestire i lavori nel cimitero del quartiere Modena. Lo scrivono gli inquirenti nell’ordinanza che ha portato questa mattina all’arresto di 10 persone da parte della Squadra Mobile reggina. Tra i destinatari della misura cautelare c’è anche il dirigente responsabile protempore dei servizi cimiteriali di Comune Carmelo Manglaviti, accusato di aver favorito i Rosmini nell’imposizione del monopolio. L’indagine è coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Reggio calabria.

Manglaviti – che si trova ai domiciliari – è accusato di aver permesso al referente imprenditoriale della cosca Francesco Giordano e a Salvatore Claudio Crisalli  e Massimo Costante, di operare indisturbati – senza essere titolari di alcuna ditta – nella realizzazione di ogni lavoro, consegnando sostanzialmente ai Rosmini l’intero plesso, mettendo a loro disposizione i suoi sottoposti e la sede degli uffici comunali nel cimitero che di fatto era diventata la base amministrativa degli uomini dei Rosmini – Francesco Giordano e Salvatore Claudio Crisalli -dove, in diverse occasioni, ricevevano clienti, stipulavano accordi, formalizzavano vendite.

L’operazione ‘Cemetery Boss’ ha svelato la presunta esistenza di assetti criminali della cosca Rosim e di fare luce sugli interessi economici nel settore delle attività edilizie e in particolare nei lavori all’interno del cimitero del quartiere Modena dove gestivano, in condizioni di monopolio, le attività relative alla tumulazione e estumulazione delle salme, all’edificazione e ristrutturazione delle cappelle funerarie, con l’esclusione di qualsiasi altra ditta che non fosse da loro autorizzata.

Le indagini sono state condotte dagli investigatori della Squadra mobile  con il supporto delle intercettazioni e l’apporto delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, grazie alle quali è stato possibile portare alla luce il l’intreccio imprenditoriale – mafioso che ha determinato il graduale potenziamento della cosca Rosmini nell’ambito della ‘ndrangheta unitaria. Tra gli arrestati figurano alcuni presunti elementi di vertice e componenti della cosca Rosmini – Francesco Giordano, Nicola Alampi –  e Zindato – Demetrio Missineo, Rocco Richichi.

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martedì, 26 Maggio 2020 - 09:03
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