Tredici consiglieri comunali presentano una mozione di sfiducia contro il sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto. Tra loro anche una parte dei consiglieri del Pd su indicazione della segretaria provinciale (Buonajuto è passato l’anno scorso a Italia Viva). A firmare il documento sono 7 consiglieri del Pd – partito di maggioranza – più i consiglieri di Fratelli d’Italia, Azione, Movimento 5 stelle e del Misto.
L’accusa nei confronti del primo cittadino è di «gravi inadempienze» programmatiche e gestionali-amministrative, con una «deriva politica e mancanza di senso delle istituzioni» acuitasi, affermano i consiglieri, in fase di lockdown. In particolare, il sindaco «piuttosto che comportarsi da istituzione e fronteggiare con rigore e responsabilità un evento così straordinario e drammatico ha continuato a fare unicamente campagna elettorale» con atti amministrativi «volti a creare consenso e smarcarsi dalle responsabilità scaricandole su altri livelli istituzionali». In più una «irresponsabile condotta comunicativa» che avrebbe messo a dura prova «la tenuta sociale della comunità» cui si aggiunge la frammentazione del quadro politico e l’assenza «di una maggioranza almeno numerica». I consiglieri puntano in particolare il dito contro la« gestione miope e personalistica del potere», che avrebbe emarginato la minoranza e chiedono di convocare il consiglio comunale, dunque, e di votare la sfiducia e mandare a casa Buonajuto.
Gennaro Cozzolino, consigliere di minoranza di Cinque Stelle e tra i firmatari della mozione, denuncia il «fallimento e la pericolosità di questa amministrazione a guida Buonajuto» ed esprime «la sua soddisfazione per aver fortemente contribuito a porre fine ad un’esperienza fallimentare e pericolosa per la comunità sana della nostra Ercolano».
«La gravità e la spregiudicatezza di atti ed azioni politiche necessitava – dice- una interruzione già mesi fa; il susseguirsi della propaganda del Primo Cittadino con distorsione della realtà per celare l’azione “scellerata” (ad essere buoni) e nascondere le tante denunce fatte da me (ed altri colleghi) in questi anni, doveva vedere la parola fine e con questo atto l’abbiamo scritta».
La risposta di Buonajuto è arrivata a stretto giro: «Ho appreso che tredici consiglieri comunali hanno presentato la richiesta di mettere all’ordine del giorno una mozione di sfiducia nei miei confronti – dice –
Lo facciano pure, vadano avanti e continuino su questa strada. Sinceramente è l’ultimo dei miei pensieri. In questi mesi sono stato sempre in prima linea, e spesso solo, ad affrontare un’emergenza sanitaria senza precedenti. Sono stato solo a lanciare un grido d’allarme contro le scarcerazioni di pregiudicati legati ai clan del nostro territorio. Sono stato solo accanto ai commercianti e imprenditori che stanno vivendo un momento drammatico per il futuro delle proprie attività e, soprattutto, delle loro famiglie».
«Ho trascurato la mia famiglia e miei affetti – continua – ho trascorso questi mesi senza un attimo di tregua mentre, evidentemente, qualcun altro era più interessato al proprio posizionamento che alla salute della popolazione ed alla città. Io ho sempre anteposto il bene dei cittadini alle beghe personali e continuerò a farlo, quindi facciano pure e vadano avanti. Ne risponderanno alla città ed io non ho paura».
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giovedì, 28 Maggio 2020 - 18:27
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