Venti anni di reclusione a testa per l’agguato in piazza Nazionale, a Napoli, del 3 maggio dello scorso anno nel quale rimasero feriti il malavitoso Salvatore Nurcaro (obiettivo del raid) e la piccola Noemi, colpita per errore per da un proiettile vagante mentre di trovava in compagnia della nonna.
E’ la richiesta di condanna avanzata questa mattina dal pubblico ministero antimafia Antonella Fratello nei confronti dei fratelli Armando e Antonio Del Re, entrambi in carcere con le accuse di duplice tentato omicidio con l’aggravante della premeditazione, dell’uso di una pistola illegalmente detenuta e dell’aggravante della matrice camorristica, nonché di ricettazione di un Benelli usato per compiere il raid. Armando Del Re, nello specifico, è accusato di essere la persona che aprì il fuoco mentre il fratello Antonio è accusato di avere fornito supporto logistico.
La pena proposta è il massimo possibile alla luce dei reati contestati e del tipo di giudizio scelto: i fratelli Del Re, entrambi detenuti in carcere, hanno infatti optato per il rito abbreviato, formula che prevede lo sconto di un terzo della pena. Dopo la requisitoria, la parola è passata alle parti civili: nel processo si sono costituiti i genitori e i nonni della piccola Noemi. Gli avvocati degli imputati concluderanno a metà luglio: nel collegio difensivo gli avvocati Leopoldo Perone, Claudio Davino e Antonella Genovino. Il processo è incardinato dinanzi al giudice per le indagini preliminari Vincenzo Caputo della 24esima sezione penale del Tribunale di Napoli.
maga
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martedì, 9 Giugno 2020 - 11:58
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