Roma, scoperta cellula anarchica responsabile di attentati: 7 arresti. Contatti con gruppi eversivi cileni e greci

carabinieri ros

Una cellula anarchico-insurrezionalista che voleva ricostituire il movimento in Italia allacciando alleanze con le cellule greche, tedesche e cilene e mettere in atto attentati volti a colpire al cuore lo Stato e le sue istituzioni. Gli obiettivi degli anarchici sono stati però stroncati dalle indagini dei Ros che questa mattina hanno arrestato 7 persone, accusate di associazione con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico, atto di terrorismo con ordigni micidiali ed esplosivi e altri reati. Un arrestato sarebbe tra i responsabili dell’attentato esplosivo alla Stazione dei carabinieri di Roma San Giovanni nel 2017, rivendicato dalla Federazione Anarchica Informale. Tra le sette persone arrestate, Claudio Zaccone, 33enne messinese, Roberto Cropo, 34enne torinese, Flavia Di Giannantonio, 39enne romana, Nico Aurigemma, 30enne romano, Francesca Cerrone, 31enne trentina, finiti in carcere.

La base della cellula anarchica era nel centro sociale ‘Bencivenga Occupato’ di Roma. Dalle indagini, sono emersi contatti tra gli arrestati e gli anarchici greci, Paese in cui è molto attiva la ‘Cospirazione delle Cellule di Fuoco’, gruppo terroristico aderente al cartello Fai-Fri. Il militante argentino Santiago Maldonado, cui è dedicata la cellula che ha rivendicato l’attentato alla Stazione Carabinieri di Roma San Giovanni, è morto nell’agosto 2017 a seguito di una manifestazione a difesa del popolo mapuche, tematica di lotta  degli anarchici cileni.

Secondo gli investigatori, si tratta di un nuovo gruppo d’azione, che aveva elaborato e portato a compimento un programma eversivo cristallizzato in un documento clandestino dal titolo “Dire e sedire”, destinato solamente ai compagni affini per ideologia, con cui portare avanti una «conflittualità viva e accesa». Il gruppo mirava poi a riorganizzare il movimento anarchico superando «ogni localismo», per avviare una nuova fase dell’insurrezionalismo, che avvicinasse i diversi gruppi, così da colpire l’organizzazione democratica e costituzionalmente organizzata dello Stato. Nel progetto, secondo gli inquirenti,  gli arrestati volevano anche sostenere, con atti di terrorismo, gli imputati nel processo ‘Panico’, conclusosi a Firenze nel luglio 2019 con pesanti condanne nei confronti degli imputati, accusati, tra l’altro, dell’attentato alla libreria ‘Il Bargello’ (area CasaPound Italia) di Firenze, compiuto il primo gennaio 2017.

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venerdì, 12 Giugno 2020 - 09:38
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