L’ottimismo della ripartenza è scemato dopo alcune settimane dall’inizio della fase 2: i consumi dopo la lunga chiusura dei negozi a causa del Coronavirus non sono ripresi come ci si aspettava e per questo motivo il Governo intende correre ai ripari con il taglio dell’Iva, l’imposto sul valoro aggiunto, che in Italia è spesso una zavorra sugli acquisti.
L’esecutivo guidato da Giuseppe Conte sta prendendo in considerazione di seguire l’esempio della Germania (dove da luglio ci sarà una riduzione di due punti del prelievo) e tagliare le aliquote Iva; in particolare, con il Ministero dell’Economia guidato da Roberto Gualtieri, Palazzo Chigi sta simulando gli effetti di un eventuale provvedimento, per calcolarne gli effetti e decidere entro questa settimana. Due le ipotesi in campo, formulate dai tecnici: la prima è, appunto, quella di ‘copiare’ i tedeschi tagliando l’Iva per sei mesi di due punti sia sull’aliquota al 22% che su quella al 10%, con un costo, per la casse dello Stato, di 6 miliardi di euro ma con il vantaggio di una partenza immediata. L’ipotesi è attuabile autorizzando uno scostamento di bilancio.
Altra ipotesi, avanzata dal viceministro all’Economia Laura Castelli, è il taglio selettivo delle aliquote, limitato ai settori in crisi: turismo, alberghiero, ristorazione, auto, abbigliamento, artigianato. In questo caso si potrebbe pensare anche a un dimezzamento dell’aliquota, proposta però attuabile non immediatamente come nel primo caso ma solo con la legge di Bilancio.
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lunedì, 22 Giugno 2020 - 09:48
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