Beni per 17 milioni di euro sequestrato, un noto imprenditore arrestato e sullo sfondo una vecchia inchiesta per truffa di diamanti a risparmiatori facoltosi. Questa mattina a Milano i finanzieri hanno arrestato l’imprenditore Nicolò Maria Pesce, titolare della società di consulenza Kamet, per il riciclaggio dei risparmi investititi da migliaia di risparmiatori truffati. Contestualmente è stato eseguito un decreto di sequestro di beni per un valore di 17 milioni di euro. Inoltre, è stata contestata la responsabilità amministrativa degli enti ad una società di consulenza coinvolta nell’attività illecita, ossia Kamet.
L’indagine, coordinata dal pm di Milano Grazia Colacicco, è una tranche della nota inchiesta ‘Crazy Diamond’, conclusa nel 2019, che consentì di accertare la «commissione di una truffa – spiega la Finanza in una nota – per diverse centinaia di milioni di euro, ai danni di decine di migliaia di risparmiatori, da parte di società che, attraverso il sistema bancario, promuovevano e vendevano diamanti a prezzi notevolmente superiori rispetto all’effettivo valore». Della maxi truffa, con profitti illeciti per quasi 500 milioni di euro, erano rimasti vittime anche vip come Vasco Rossi, Federica Panicucci e Simona Tagli.
L’indagine era stata chiusa a carico di 87 persone fisiche e 7 società, tra cui anche gli istituti di credito Banco Bpm, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps, BancaAletti. In passato furono già sequestrati, anche alle banche, circa 700 milioni. Approfondendo, poi, i flussi finanziari di una delle societa’ le cui quote erano già state sottoposte a sequestro, i finanzieri hanno ricostruito «il complesso meccanismo di riciclaggio utilizzato per occultare una parte dei proventi della truffa, anche attraverso l’interposizione di numerose persone fisiche e giuridiche». Le indagini hanno permesso di accertare che Pesce avrebbe «riciclato e reinvestito i propri guadagni illeciti in fondi gestiti da una società d’investimento lussemburghese» e finanziando “numerose imprese” a lui riconducibili, tutte attive nel centro-nord: «Un ristorante a Forte dei Marmi, una cava di marmo, una sartoria ed un concessionario di autovetture» a Carrara e due società di recupero crediti e intermediazione immobiliare con sede a Milano. Le attività della Finanza sono state effettuate a Milano, Roma, Varese e nelle province di Lucca e Massa Carrara ed hanno portato al sequestro di «53 rapporti finanziari, 21 partecipazioni societarie, un immobile e un’autovettura».
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giovedì, 25 Giugno 2020 - 09:42
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