Ventitré cellulari di cui dodici smartphone, nonché cinquanta oggetti rudimentali non consentiti atti ad offendere, sono stati trovati nel carcere di Salerno nel corso di una perquisizione straordinaria coordinata dal dirigente aggiunto Pasquale Colucci, cui hanno partecipato il personale di polizia penitenziaria dei nuclei provinciali della Campania nonché gli agenti dell’Ufficio regionale della sicurezza e traduzione e varchi del tribunale di Napoli. Ne dà notizia il sindacato degli agenti della penitenziaria Uspp.
«Facciamo i complimenti alla polizia penitenziaria per questa operazione» affermano Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio, rispettivamente presidente e segretario regionale dell’Uspp. «Manifesteremo a Roma il prossimo 2 luglio – proseguono – anche per proporre una modifica legislativa che contempli l’introduzione o il relativo possesso di cellulari in carcere come fattispecie specifica di reato, che ad oggi non esiste; chiederemo anche l’installazione di idonei strumenti tecnologici atti a prevenire l’introduzione o il possesso di oggetti non consentiti, tra questi la schermatura delle aree detentive degli istituti penitenziari anche per arginare i frequenti fraudolenti tentativi di comunicazione con l’esterno; chiediamo inoltre – concludono – una rivisitazione della pianta organica dell’istituto di Salerno dove piu’ volte si sono succeduti eventi critici e disordini».
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sabato, 27 Giugno 2020 - 17:52
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