Beni per 15 milioni sono stati confiscati dalla Direzione investigativa antimafia di Caltanissetta ad un professionista di Caltagirone, il 32enne Rosario Marchese, residente a Brescia e attualmente agli arresti per reati di mafia presso il carcere di Opera di Milano. Il decreto di confisca è stato emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale Nisseno su proprosta del direttore della Dia Giuseppe Governale e riguarda un patrimonio stimato in oltre 15 milioni di euro. Tra i beni sottoposti a confisca anche un quadro del XVII secolo che vale 6 milioni di euro, 5 immobili, 50 rapporti bancari, una holding a via Montenapoleone a Milano, 11 società e 2 ditte individuali con sedi a Brescia, Bergamo, Milano, Torino, Verona, Roma e Gela, operanti nei settori della consulenza amministrativa, finanziaria e aziendale, della sponsorizzazione di eventi e del marketing sportivo, del noleggio di autovetture e mezzi di trasporto marittimi ed aerei, del commercio all’ingrosso e al dettaglio di prodotti petroliferi, di studi medici specialistici, della fabbricazione di apparecchiature per illuminazione e della gestione di bar; una società di noleggio che gestisce, presso la struttura aeroportuale del Catullo di Verona, una flotta di vetture di lusso; una società con sede a Roma, che sponsorizza e partecipa a prestigiosi campionati monomarca di auto da competizione.
Il provvedimento ha previsto contestualmente anche l’aggravamento della misura di prevenzione della sorveglianza speciale per altri due anni e trae origine da un’attività condotta dal I Reparto Investigazioni Preventive della DIA, finalizzata alla localizzazione degli illeciti patrimoni riconducibili alle organizzazioni mafiose, che ha permesso di focalizzare l’attenzione su Marchese, ritenuto dagli inquirenti “contiguo” sia alla “Stidda” che ai Rinzivillo di Gela, operante sia in Roma che in tutto il territorio nazionale.
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mercoledì, 8 Luglio 2020 - 08:40
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