Giustizia, sanzioni disciplinari ai magistrati in caso di arresto di innocenti: al via esame della proposta di legge di Fi

Enrico Costa
Il deputato di Azione Enrico Costa

E’ cominciato questa mattina, in Commissione Giustizia, l’esame della proposta di legge di Forza Italia su «sanzioni disciplinari ai magistrati che arrestano gli innocenti». I lavori si sono aperti con la relazione di Pierantonio Zanettin.

«Nel 2019 – commenta il deputato e responsabile del dipartimento Giustizia di Forza Italia Enrico Costa – i casi di ingiusta detenzione sono stati 1000, per una spesa complessiva in indennizzi di cui è stata disposta la liquidazione pari a 44.894.510,30 euro. Rispetto all’anno precedente, sono in deciso aumento il numero di casi (+105) e soprattutto la spesa (+33%). Sul sito ‘errorigiudiziari.com’ emerge che nel 2019 il record di casi indennizzati spetta a Napoli con 129 seguita da Reggio Calabria con 120 e da Roma con 105, poi Catanzaro con 83 casi, Bari con 78 e Catania con 75. Il record della somma per indennizzi per il 2019 spetta invece a Reggio Calabria con 9.836.000 euro, seguita da Roma con 4.897.000 e Catanzaro con 4.458.000. Dal 1992 (anno da cui parte la contabilità ufficiale delle riparazioni per ingiusta detenzione nei registri conservati presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze) al 31 dicembre 2019, si sono registrati 28.702 casi: in media, 1025 innocenti in custodia cautelare ogni anno. Il tutto per una spesa che supera i 757 milioni di euro in indennizzi, per una media di poco superiore ai 27 milioni di euro l’anno».

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Alla luce di questi numerosi ‘errori’ per gli azzurri è necessario un meccanismo di sanzione. «A pagare è solo lo Stato, mai il magistrato che ha sbagliato. È nota, a proposito, la tesi davighiana sugli indennizzati per ingiusta detenzione, secondo la quale ‘in buona parte non si tratta di innocenti, ma di colpevoli che l’hanno fatta franca’ – aggiunge Costa – Vite distrutte per chi finisce ingiustamente in galera, situazioni che talvolta rasentano il sequestro di persona, per totale assenza di requisiti cautelari, eppure nessuno paga e fioccano le promozioni per i magistrati che hanno sbagliato. La nostra proposta di legge consentirà di infliggere sanzioni disciplinari a carico di chi abbia ‘concorso, con negligenza o superficialità, anche attraverso la richiesta di applicazione della misura della custodia cautelare, all’adozione dei provvedimenti di restrizione della libertà personale per i quali sia stata disposta la riparazione per ingiusta detenzione ai sensi degli articoli 314 e 315 cpp’».

Il deputato azzurro critica poi la chiusura dell’Associazione nazionale magistrati rispetto alla proposta di legge: «Dispiace che l’Anm, anziché tutelare i magistrati che svolgono diligentemente il loro lavoro, si sia scagliata contro la nostra proposta che non prevede punizioni indiscriminate, ma la sanzione solo se 1) siano stati arrestati degli innocenti; 2) i magistrati abbiano agito con negligenza o superficialità; 3) l’ingiusta detenzione sia stata riconosciuta dalla Corte d’Appello; 4) lo Stato sia stato condannato a pagare un indennizzo alla vittima dell’ingiusta detenzione. Persone arrestate ingiustamente, famiglie distrutte, attività lavorative andate in frantumi, ondate di fango sulle persone arrestate, e, soprattutto nessuno che oggi paghi per gli errori commessi. Anzi, spesso chi ha sbagliato è promosso a prestigiosi incarichi».

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martedì, 14 Luglio 2020 - 19:54
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