Diciotto anni di carcere ad Armando Del Re per avere premuto il grilletto in piazza Nazionale, tra la gente, allo scopo di uccidere Salvatore Nurcaro e per avere finito con il ferire una bambina innocente, Noemi, e la nonna che era con lei. E, poi ancora, 14 anni di reclusione al fratello Antonio Del Re, per avere svolto ruolo di supporto in quell’agguato che ha riportato la città di Napoli all’11 novembre del 1989 quando un commando aprì il fuoco davanti al bar Sayonara a Ponticelli uccidendo sei persone, di cui due malavitosi (obiettivi del raid) e quattro innocenti.
Si è concluso con queste condanne il processo con rito abbreviato a carico dei due fratelli delle Case Nuove accusati dell’agguato avvenuto il 3 maggio dello scorso davanti al bar Caffé Elite. Pene severe se si considera il tipo di giudizio scelto e i reati contestati, ossia duplice tentato omicidio (ai danni di Nurcaro e di Noemi) aggravato dalla premeditazione, dall’uso illegale di una pistola e della matrice camorristica, nonché ricettazione di uno scooter rubato. A firmare il verdetto è stato il giudice per le indagini preliminari Vincenzo Caputo del Tribunale di Napoli che ha trasformato in verità processuale la tesi accusatoria sostenuta dal pubblico ministero antimafia Antonella Fratello che aveva proposto 20 anni (il massimo possibile) per entrambi gli imputati. Oggi, in occasione dell’ultima udienza, vi era in aula anche il sindaco di Napoli Luigi De Magistris: il Comune si è costituito parte civile nel procedimento. I due imputati sono stati condannati anche al pagamento delle spese processuali nonché al risarcimento dei danni in favore delle parti civili: la piccola Noemi, la nonna della bimba, Palazzo San Giacomo, l’associazione Libera e la Fondazione Polis.
L’importo dei danni sarà stabilito in sede civile, solo in favore dei genitori della piccola Noemi è stato riconosciuto il pagamento di una provvisionale (una sorta di anticipo) immediatamente esecutiva. Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra 90 giorni, passaggio necessario per consentire alla difesa (rappresentata dagli avvocati Claudio Davino, Antonella Genovino, Leopoldo Perone) di valutare il ricorso in Appello.
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giovedì, 23 Luglio 2020 - 15:59
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