Sulle accuse mosse dalla procura di Roma al parlamentare del Pd Luca Lotti e al generale dei carabinieri Emanuele Saltalamacchia nell’ambito dell’inchiesta ‘Consip’ ci sarà un processo. Il giudice dell’udienza preliminare Nicolò Marino del Tribunale di Roma ha ritenuto gli elementi prodotti dalla procura meritevoli di essere scandagliati nel corso di un dibattimento e ha così disposto il rinvio a giudizio di Lotti, che all’epoca dei fatti era ministro dello Sport, e del generale dei carabinieri.
L’inizio del processo è fissato per il 14 ottobre dinanzi ai giudici della ottava sezione penale del Tribunale di Roma, lo stesso collegio dinanzi al quale è in corso il procedimento principale scaturito dal caso Consip. Vi sarà, dunque, una riunione dei procedimenti. Il rinvio a giudizio è stato disposto, rispetto ad entrambi gli imputati, per l’accusa di rivelazione di segreto d’ufficio. Per l’accusa di rivelazione del segreto d’ufficio il pm Mario Palazzi lo scorso anno aveva chiesto l’archiviazione alla quale il gip Gaspare Sturzo si era opposto chiedendo una proroga di indagine. «E’ una decisone che sorprende, speriamo di avere maggiore fortuna davanti ai giudici della ottava collegiale», ha commentato l’avvocato Franco Coppi, difensore di Lotti.
Lotti e Saltalamacchia erano stati già rinviati a giudizio, sempre per effetto dell’inchiesta ‘Consip’, per i reati di favoreggiamento. Si dice sereno Luca Lotti: «Hanno già parlato i miei avvocati. Quando arriva una decisione del genere non si è né sorpresi, né delusi. Sapevo che il processo doveva iniziare, c’è un secondo capo di imputazione per il quale la Procura per tre volte aveva chiesto l’archiviazione. Comunque queste decisioni non si commentano. Affronterò il processo con la tranquillità e con la serenità di chi sa che si difenderà lì per raccontare la verità dei fatti. Non è cambiato niente».
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mercoledì, 29 Luglio 2020 - 15:43
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