Preoccupano i nuovi dati sul contagio da Coronavirus in Italia. Il Comitato tecnico scientifico che coordina le azioni relative alla pandemia non nasconde la preoccupazione: «I dati – fanno sapere fonti del Cts – richiedono la massima attenzione da parte di tutti». Nelle ultime 24 ore infatti i casi di positività sono aumentati di 386 (mercoledì erano stati 289 in più), secondo i dati del ministero della Salute. Le vittime sono 3 (mercoledì erano state 6). Cresce il numero delle persone terapia intensiva, con 9 pazienti in più nelle ultime 24 ore. Un dato che porta il totale dei ricoverati in rianimazione a 47. Aumentano anche i ricoverati con sintomi che passano dai 731 di ieri ai 748 di oggi (17). I tamponi effettuati sono stati 61.858, oltre 5 mila più del giorno precedente. Tre vittime in 24 ore sono il livello più basso da inizio epidemia in Italia, già toccato il 19 luglio scorso, secondo i dati diffusi dal ministero della Salute. I morti ufficiali per coronavirus in Italia sono ora 35.132, i casi totali 247.158.
E torna forte l’allarme in Veneto per i nuovi casi di positività al Coronavirus, 200 in sole 24 ore. Dalla mattinata si sono contati 87 contagi in più, a causa anche del nuovo cluster emerso tra i migranti di un centro di accoglienza alle porte di Treviso. Il dato totale in regione è così balzato da 19.890 infetti ai 20.090.
In 7 giorni +23% nuovi casi di Covid-19 rispetto alla settimana precedente, a fronte di un lieve aumento del numero di tamponi diagnostici: in particolare nella settimana 22-28 luglio, rispetto alla precedente, i numeri sono in aumento, +328 nuovi casi, +361 “attualmente positivi”. Confermata quindi la circolazione endemica del virus con rilevanti differenze regionali: dei 12.609 attualmente positivi il 53% è in Lombardia, il 37,4% si distribuisce tra Emilia Romagna, Lazio, Piemonte, Veneto, Campania e Toscana e il 9,6% nelle altre regioni. Questi i dati principali del monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe.
Nel dettaglio, rileva la Fondazione Gimbe: decessi 50 (+0,1%); terapia intensiva: -9 (-18,4%); ricoverati con sintomi +17 (+2,3%); nuovi casi totali: +1.736 (+0,7%); tamponi diagnostici: +17.859 (+10,4%); tamponi totali: +28.080 (+9,3%). Inoltre nel quadro di un netto incremento dei nuovi casi nella settimana 22-28 luglio rispetto alla precedente (+328) si rilevano notevoli variazioni regionali: solo in 6 Regioni i casi sono in riduzione, mentre in 15 sono in aumento. Incremento moderato in Emilia-Romagna (+70), Prov. Aut. Trento (+65) e Campania (+56), netta riduzione in Veneto (-73). Parametrando i nuovi casi alla popolazione residente, tra le Regioni che fanno registrare il maggior incremento per 100.000 abitanti, svetta la Provincia Autonoma di Trento (13,86), seguita da Valle D’Aosta (7,96), Emilia-Romagna (7,56), Molise (7,53) e Basilicata (7,28).
Dal monitoraggio emerge che per la prima volta dopo mesi di costante riduzione si registra un lieve incremento dei pazienti ricoverati con sintomi Covid-19. Se i pazienti in terapia intensiva diminuiscono, -9 in una settimana pari a una riduzione del 18,4% per un totale di 40 contro i 49 precedenti, “per la prima volta – afferma Gimbe – si registra un’inversione di tendenza nel trend dei pazienti ospedalizzati con sintomi, che era in costante discesa da inizio aprile”. Rispetto alla settimana precedente l’incremento di questi casi è stato di 17 (+2,3%) per un totale di 749 contro i 732 del precedente monitoraggio.
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venerdì, 31 Luglio 2020 - 07:37
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