Il danno non è ancora stato quantificato, ma lui si dice pronto a mettere mano al portafogli. Un 50enne di di Aistersheim, in Austria, è il responsabile dello scempio fatto ad una scultura di Antonio Canova mentre, mezzo sdraiato, si mette in posa per farsi scattare una foto ricordo. L’uomo si era allontanato subito dopo essersi accorto del danno provocato alla statua in gesso raffigurante ‘Paolina Borghese’ (ha colpito un piede della statua, rendendolo monco dell’alluce e parte di altre due dita) ed esposto alla Gipsoteca di Possagno, in provincia di Treviso. Sperava, forse, di riuscire a sottrarsi alle sue responsabilità.
Le telecamere a circuito chiuso installate nei locali hanno però consentito ai carabinieri di Pieve del Grappa di stabilire che l’autore dello scempio faceva parte di un gruppo di turisti austriaci che, in rispetto delle disposizioni per il Covid-19, aveva prenotato la visita attraverso accredito, inviato via mail al museo. Proprio da quel messaggio di prenotazione, i militari hanno contattato la donna che aveva fissato la visita per una decina di persone, spiegandole, con un interprete, la gravità del danno.
A quel punto, in lacrime e presa dalla disperazione, la donna ha riferito che l’autore dello scempio era il marito, aggiungendo che era intenzione del consorte spiegare l’accaduto, scusarsi e rendersi disponibile ad affrontare le conseguenze delle sue azioni e dunque a pagare i danni. E così, alcune ore dopo, alla caserma dell’Arma di Pieve del Grappa è arrivato per email un accorato messaggio con cui l’uomo trasmetteva le sue generalità e la foto della propria carta d’identità, confermando i fatti così come ricostruiti dalle indagini, assumendosi totalmente la responsabilità, consapevole delle conseguenze che lo attendono. Nel frattempo i carabinieri hanno trasmesso all’autorità Giudiziaria una dettagliata relazione sul contenuto delle indagini, con l’ipotesi di reato di danneggiamento.
«Apprezzo il senso civico di questo cittadino e prendo atto delle sue parole di imbarazzo per quanto accaduto», ha scritto su Facebook Vittorio Sgarbi, presidente della Fondazione Antonio Canova di Possagno (Treviso), commentando le scuse del turista austriaco. L’uomo, abitante ad Aistersheim, ha scritto a Sgarbi per autodenunciarsi dopo aver letto dell’incidente sui giornali austriaci. «Io rimango a completa disposizione per questo incidente – precisa il testo della mail inviata a Sgarbi – è stato un comportamento irresponsabile da parte mia, le conseguenze non mi erano note, pertanto ho continuato normalmente la visita al museo e l’intero soggiorno in Italia, non sono ‘fuggito’».
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martedì, 4 Agosto 2020 - 16:24
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