Viviana Parisi, l’ipotesi dell’aggressione di due rottweiler: ascoltato il proprietario. Introvabile il piccolo Gioele

Viviana Parisi
Viviana Parisi

Tra le tante ipotesi che si avanzano circa la misteriosa e tragica morte di Viviana Parisi, c’è quella dell’aggressione di due rottweiler. I due cani sono custoditi in una zona poco distante, e proprio ieri il padrone è stato ascoltato dagli inquirenti. Possibile che la donna, dopo aver scavalcato il guardrail a seguito dell’incidente sull’autostrada, sia stata aggredita dai due cani? A favore di questa tesi, due dettagli: le scarpe poco sporche di terra, come se avesse avuto poco tempo per camminare nella boscaglia in quanto sorpresa dall’aggressione degli animali; e la presenza di ferite compatibili con morsi sulle gambe. Ma si tratta, al momento, di mere supposizioni. Allo stato, e nonostante l’autopsia già effettuata sul cadavere della donna, la matassa è ancora difficile da sbrigliare. La Procura indaga per omicidio e sequestro di persona ma non esclude piste: dal suicidio all’incidente. A giocare a sfavore degli inquirenti, un buco temporale di 20 minuti durante il quale non si sa cosa Viviana, in compagnia del piccolo Gioele di 4 anni, abbia fatto, e la presenza di testimoni ‘fantasma’, come la famiglia del Nord che risultava presente sul posto dell’incidente ma che si è come volatilizzata nonostante gli appelli del procuratore di Patti.

Da tredici giorni polizia, carabinieri, vigili del fuoco, uomini della protezione civile e forestali – a da due giorni anche i ‘Cacciatori di Sicilia’ – passano al setaccio una vasta area alla ricerca della minima traccia che possa fare luce sul mistero. Un mistero che riguarda sia la morte di Viviana sia la scomparsa del figlio, del quale al momento nulla si sa della sua sorte. L’ipotesi che Gioele sia morto in seguito all’incidente avvenuto nella galleria dell’autostrada il 3 agosto, giorno della scomparsa, è esclusa dalla famiglia perché non c’è sangue nella vettura che quel giorno ha avuto un incidente di lieve entità e nessun testimone che si è fermato a soccorrere la donna ha detto che il bambino era ferito.

Ecco perché la testimonianza di chi ha visto qualcosa è ritenuta cruciale dagli inquirenti: nonostante però i numerosi appelli queste persone non si sono presentate per testimoniare, in particolare si parla di una coppia con due figlie su una berlina grigia. Da due giorni  i ‘Cacciatori di Sicilia’, il nucleo speciale dei carabinieri, stanno ispezionando i casolari abbandonati, gli anfratti più nascosti per vagliare la presenza di persone o di tracce. SI tratta di un reparto altamente specializzato abituato ad operare anche nelle zone più impervie. Serve però una svolta nelle indagini.

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lunedì, 17 Agosto 2020 - 09:03
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