Una start up innovativa, dedicata alle tecnologie legate alla pesca, ma dalle attività ‘dubbie’ secondo gli inquirenti è finita nel mirino della Guardia di Finanza di Rovigo. I militari, sulla base di un’ordinanza della locale Procura, hanno sequestrato 800mila euro alla start up operante nel settore ittico e trasformazione del pescato perché, dopo l’esame dei contributi ricevuti dai beneficiari degli incentivi regionali relativi al “Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca”, sono state individuate diverse irregolarità nei requisiti di base necessari per poterla qualificare quale “Start-up innovativa”, indispensabili per l’ottenimento delle agevolazioni previste.
In particolare, per ottenere ciò, i due rappresentanti legali che nel tempo si sono succeduti alla guida della società e un altro socio avevano attestato false spese in ricerca e sviluppo. Il possesso fittizio di questi requisiti ha consentito l’iscrizione nella Sezione Speciale del Registro delle imprese e quindi di accedere ai finanziamenti garantiti dallo Stato. Il particolare status, inoltre, ha ulteriormente permesso alla società di partecipare alle procedure di accesso ai contributi regionali.
A seguito delle indagini svolte sono state denunciate 3 persone, fra cui i 2 amministratori che nel tempo si sono succeduti alla guida della società, per i reati di truffa ai danni dello Stato e favoreggiamento personale.
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mercoledì, 26 Agosto 2020 - 09:10
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