Esame avvocato, a Napoli il 70% dei bocciati. Majolo (Upavv): «Una batosta per la professione, urge una riforma»

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Claudia Majolo

Una «batosta» sugli aspiranti avvocato. L’esame di abilitazione per l’esercizio della  professione forense, resi noti ieri dalla Corte di Appello di Napoli, ha dato esiti che il presidente dell’Upavv (Unione praticanti avvocati) Claudia Majolo definisce «impressionanti»: solo il 30% dei partecipanti agli scritti svoltisi a dicembre a Napoli è stato promosso.

«L’esito delle correzioni è davvero impressionante, oltremodo scandaloso – afferma Majolo –  La Corte d’Appello di Napoli, l’unica a dover ancora comunicare i risultati ai propri iscritti, ha reso noti gli esiti. Benché non ci si aspettasse una percentuale altissima di ammessi agli orali, la realtà è stata ben peggiore, con quasi il 70% dei bocciati».

«La stragrande maggioranza degli aspiranti avvocato, infatti – continua –  è stata giudicata assolutamente indegna per svolgere questa “gloriosa professione”, compromettendo ancor di più una situazione che ha del paradossale. Non solo abbiamo aspettato mesi per avere una qualche comunicazione in merito ma siamo stati gli ultimi a ricevere gli esiti, con uno stato emotivo facilmente immaginabile. La percentuale di Napoli, corretta della Corte d’Appello di Milano, è tra le più basse d’Italia: se il dato nazionale complessivo fa registrare circa il 42% degli ammessi all’orale, a Napoli si tocca appena il 30%. E ciò è assolutamente inammissibile. Tutti i candidati, pertanto, dovranno fare un tempestivo accesso agli atti non solo per visionare i propri scritti ai fini di un eventuale ricorso ma anche per capire quali siano stati i criteri in ordine alle correzioni degli elaborati».

Claudia Majolo torna poi sulla questione del bando d’esame 2020-2021: «C’è anche di più – dichiara – e riguarda il prossimo bando. Siamo giunti a settembre e dal Governo tutto tace. Non sappiamo ancora se il prossimo esame si terrà regolarmente a settembre e, soprattutto, si ignorano del tutto le modalità di svolgimento dello stesso. Misureranno la temperatura a tutti i candidati? Come si potrà assicurare la necessaria distanza tra i candidati? Senza contare, inoltre, gli spazi poco arieggiati e i servizi igienici insufficienti, soprattutto considerando la mole dei partecipanti nelle Corti d’Appello più grandi».

«Ora più che mai si esige una riforma di un esame che svilisce una professione così importante. Non dimentichiamo mai, come ebbe a dire il ministro Bonafede, che quest’esame di abilitazione è frutto del caso e non è affatto meritocratico. Quindi, cosa si aspetta a cambiarlo? Noi di Upavv ci batteremo in tutte le sedi affinché ciò avvenga, soprattutto in tempi rapidi. L’accesso a questa professione non può essere più demandato a un destino, ancorché beffardo».

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martedì, 1 Settembre 2020 - 08:08
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