Sulla questione scuola la Regione Campania procede per la propria strada, opposta a quella indicata a livello nazionale e in costante polemica con il dicastero amministrato da Lucia Azzolina. Su data di rientro, test sierologici, misurazione della febbre, l’ente di Palazzo Santa Lucia decide di prendere una direzione completamente diversa dalle indicazioni offerte dal ministero. Per Vincenzo De Luca, insomma, la strategia per il rientro in classe organizzata da Azzolina è sbagliata, imprudente e lascia genitori e scuole alla mercé dell’improvvisazione. Un’improvvisazione che, ha ribadito anche questa mattina il Governatore campano, la scuola non può permettersi.
Ecco dunque che, al margine di una manifestazione per la presentazione del Palazzetto dello Sport di Salerno, questa mattina De Luca ha confermato il rinvio della riapertura delle scuole campane. «Oggi – ha dichiarato – in Giunta decideremo il rinvio al 24 settembre accogliendo le richieste di Anci e dei sindacati della scuola con i quali abbiamo effettuato di recente alcuni incontri. Nell’ultimo hanno sottolineato come non ci siano condizioni per riaprire il 14».
Ritorno in classe posticipato a dopo le elezioni, dunque. Ma appunti alla gestione Azzolina, con conseguenti decisioni antitetiche rispetto al Ministero, riguardano anche altri aspetti. Come i test sierologici che il ministero ha previsto per il personale scolastico ma su base volontaria, mentre in Campania sono obbligatori con risultato del tampone, assicura il presidente della Regione, entro 24 ore. E poi il capitolo ‘misurazione della febbre’. A livello nazionale si suggerisce che siano i genitori a misurarla prima di mandare i figli a scuola. Ipotesi assurda per De Luca che invece sottolinea come la Campania abbia ordinato termoscanner per tutti gli istituti così da consentire che la temperatura venga presa a scuola.
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lunedì, 7 Settembre 2020 - 11:43
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