Niente più carcere per Davide Bacci, l’imprenditore arrestato la settimana scorsa nell’inchiesta di procura e carabinieri sui festini a base di cocaina, durante i quali sarebbe stata indotta alla prostituzione una 17enne: accogliendo la richiesta della difesa, il gip del Tribunale di Bologna Letizio Magliaro ha concesso gli arresti domiciliari all’imprenditore, che era il solo tra gli otto indagati ad essere stato colpito dalla misura più restrittiva. Bacci andrà ai domiciliari a casa del padre, dove si ritiene sia superato il rischio di reiterazione.
L’imprenditore è una figura chiave dell’inchiesta: i festini si sarebbero consumati nella sua casa di Pianoro, una villa ribattezzata “Villa Inferno” che ha dato il nome all’operazione. Soddisfatti i legali di Bacci, gli avvocati Roberto D’Errico e Giovanni Voltarella: «Siamo contenti – hanno detto – che sia stato riconosciuto un principio di equità con gli altri indagati. Ora continueremo il nostro lavoro di studio sulle carte in attesa di valutare se rivolgerci al Riesame».
Bacci aveva scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Domani sono in programma gli interrogatori di garanzia degli altri sei raggiunti da misure cautelari, tra cui l’ex candidato della Lega Luca Cavazza e Fabrizio Cresi, ai domiciliari.
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martedì, 8 Settembre 2020 - 16:35
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