Scuola, levata di scudi per Azzolina. Conte: «Mozione di sfiducia? La Lega doveva presentarla per i suoi ministri»


Sottoposta al fuoco di fila delle critiche, ora destinataria della ‘sfiducia’ della Lega che vuole presentare una mozione per mandarla via dal dicastero che riveste dall’inizio del Conte bis, Lucia Azzolina incassa in queste ore le parole di appoggio indirette del premier che in un’intervista, a proposito proprio dell’iniziativa leghista, attacca il partito di Salvini: «Se un partito ritiene – ha dichiarato Conte da Beirut – che in un momento del genere – dopo tutti gli sforzi e gli investimenti che sono stati fatti – di formalizzare una sfiducia nei confronti di un ministro dell’Istruzione che credo non abbia preso neanche un giorno di pausa, allora la Lega farebbe bene a chiedersi quando è stata negli anni scorsi al governo se forse avrebbe dovuto presentare tante mozioni di sfiducia ai propri ministri». Dichiarazioni che dalla Lega vengono bollate come «senza senso» ma a cui segue la levata di scudi dei senatori del Movimento Cinque Stelle, partito di Azzolina.

«Dalla Lega ennesimo autogol: la mozione di sfiducia è il messaggio più chiaro e inequivocabile di quanto abbia collaborato al rientro a scuola: zero. Tanta propaganda sì, molte bugie anche, tutto sulla pelle degli studenti (e delle loro famiglie). In cerca di un like o di un voto in più. Già complice dei tagli devastanti che hanno scambiato la scuola per un bancomat – scrivono gli esponenti pentastellati in Commissione Istruzione al senato –  la Lega dimostra il suo essere contro il buon andamento delle istituzioni, competente solo nelle marchette come quella che il suo responsabile scuola Pittoni aveva tentato di far passare per favorire le attività private dei docenti universitari e che noi abbiamo bloccato. Breve inciso: è di ieri la notizia della condanna di Ennio Cascetta, professore universitario ed ex assessore regionale ai Trasporti, al pagamento di 596 mila euro per danno erariale derivante dall’attività da libero professionista svolta mentre era docente all’università Federico II di Napoli. La scuola è di tutti, ma purtroppo le famiglie italiane stanno verificando che non tutti hanno dato un contributo per farla riaprire».

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martedì, 8 Settembre 2020 - 11:17
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