L’accusa è gravissima: tentato omicidio. Il presunto movente odioso: portare alla morte l’anziano che accudiva per accaparrarsi la proprietà della casa dell’uomo. Questo l’impianto accusatorio mosso dalla Procura di Torino nei confronti di una 46enne badante peruviana che, approfittando del ruolo di accudimento nei confronti di un 88enne di Susa, nel Torinese, lo avrebbe avvelenato. Un tentativo di omicidio, dicono gli inquirenti, ordito nei minimi particolari e usando uno stratagemma preciso: far bere all’uomo del liquido antigelo per motori, cercando di cagionarne la morte. Morte che non è avvenuta: l’88enne si è salvato, mentre la sua ormai ex badante è finita agli arresti domiciliari, notificati dai carabinieri questa mattina.
L’indagine è iniziata nel giugno del 2019 quando l’anziano era stato ricoverato in ospedale in gravi condizioni per aver ingerito del liquido antigelo per motori, scambiato per una bevanda all’interno di una bottiglia. L’uomo era stato accompagnato all’ospedale proprio dalla badante ed era stato ricoverato in prognosi riservata per un lungo periodo, riprendendosi solo di recente.
Dopo il ricovero, l’avvio delle indagini che hanno fatto luce su presunti responsabile e movente. La badante, secondo gli inquirenti, dopo avere accompagnato l’anziano da un notaio per indurlo a cedere gratuitamente la nuda proprietà dell’abitazione, ingannandolo sulla reale portata dell’atto che l’uomo pare non avesse compreso, e senza informare l’amministratore di sostegno, per timore che l’anziano ritrattasse la vendita avrebbe pensato all’avvelenamento per risolvere il caso in suo favore.
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giovedì, 10 Settembre 2020 - 08:40
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