L’incendio scoppiato poco dopo mezzanotte nella zona centrale del porto di Ancona è sotto controllo, ma la tensione è altissima dal momento che le fiamme hanno lambito uno deposito di metano. «Abbiamo sentito diverse esplosioni, almeno tre, dall’una meno un quarto in poi. Poi il fuoco e le sirene dei mezzi di soccorso. Abbiamo pensato subito a quello che è successo a Beirut, è inevitabile», ha raccontato all’AdnKronos la dipendente di un hotel della zona porto.
Il sindaco Valeria Mancinelli ha ordinato la chiusura precauzionale delle scuole di ogni ordine e grado, di tutte le attività all’aperto e ha consigliato ai cittadini di tenere porte e finestre chiuse e di limitare gli spostamenti.
I vigili del fuoco stanno procedendo allo spegnimento completo del rogo: per ora ci sono piccoli focolai attivi. In un secondo momento si cercherà di capire cosa ha scatenato le fiamme. Quel che è certo è che le fiamme sono divampate dal deposito della ex Tubimar, alla Darsena Marche, che dal 2019 e’ diventato magazzino di vernici, solventi e vetroresina, sostanze che potrebbero risultare tossiche; questa mattina è ormai ridotto a un cumulo annerito di macerie. Proprio questo magazzino sarebbe stato riconvertito in un Posto di Controllo frontaliero sanitario, con un progetto presentato nello scorso mese di luglio dall’Autorità di Sistema Portuale.
L’incendio si è velocemente propagato ad altri capannoni, sfiorando un deposito di metano e uno stabilimento per il congelamento del pesce, dove lavoravano alcuni addetti che sono riusciti a mettersi in salvo; sarebbe andata distrutta almeno una imbarcazione dell’armatrice Claudia Rossi.
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mercoledì, 16 Settembre 2020 - 09:36
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