A pochissimi giorni dall’apertura delle urne per le elezioni regionali che si terranno in 6 territori, la Commissione Antimafia – presieduta dal grillino Nicola Morra – individua i candidati ‘impresentabili’ (ai sensi della legge Severino o del Codice di autoregolamentazione dei partiti) e fa nomi e cognomi, finendo così con l’avvelenare campagne elettorali già naturalmente cariche di tensione. Complessivamente i politici interessati sono 13, mentre tre sono le Regioni interessate: Campania, Puglia e Valle d’Aosta. Nessun caso, invece, si è presentato in Veneto, Liguria e Marche.
La Campania guida la classifica degli impresentabili:
5 sono nelle liste a sostegno di De Luca, 4 con Caldoro
La quota maggiore la detiene la Campania con 9 candidati ‘sensibili’: 5 si trovano in liste che appoggiano Vincenzo De Luca, quattro invece in quelle per Stefano Caldoro. La posizione più delicata è quella di Carlo Iannace, che corre in ‘De Luca presidente’, la lista di riferimento dello ‘sceriffo’ dalla quale lo stesso ‘sceriffo’ si aspetta numeri esorbitanti in grado finanche di schiacciare il Pd. Nel 2016 Iannace è stato condannato a 6 anni per peculato, truffa e falso, oltre che a all’interdizione dai pubblici uffici per la durata di cinque anni. Sono otto, invece, i candidati non conformi al codice di autoregolamentazione in quanto rinviati a giudizio: si tratta di Sabino Basso (Campania libera per De Luca presidente), imputato di riciclaggio; Orsola De Stefano (Lega per Stefano Caldoro), imputata di concussione; Maria Grazia Di Scala (Forza Italia Berlusconi con Caldoro), imputata per concussione; Aureliano Iovine (Liberal-Democratici Campania Popolare per De Luca), imputato per plurimi reati tra cui associazione a delinquere di stampo mafioso; Michele Langella (Campania in Europa per De Luca), imputato di riciclaggio; Monica Paolino (Forza Italia Berlusconi con Caldoro), imputata di scambio elettorale politico-mafioso; Francesco Plaitano (Partito repubblicano italiano per De Luca), già segnalato nel 2015 dall’Antimafia, condannato per estorsione; Francesco Silvestro (Fi Berlusconi con Caldoro), imputato di concussione.
Tre ‘impresentabili’ in Puglia
In Puglia sono tre i candidati impresentabili sono tre: Silvana Albani (“Puglia Solidale Verde” per Michele Emiliano presidente), imputata davanti al Tribunale di Catanzaro per falsa perizia, corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, e corruzione in atti giudiziari, aggravati dal fine di agevolare l’attività delle associazioni mafiose; Vincenzo Gelardi (“Partito del Sud Meridionalisti Progressisti” per Michele Emiliano presidente), è imputato davanti al Tribunale di Napoli per trasferimento fraudolento di valori aggravati dal fine di agevolare l’attività delle associazioni mafiose; Raffaele Guido (“Fiamma Tricolore” per Franco Piero Antonio Bruni presidente) è imputato davanti al Tribunale di Lecce di plurimi reati tra cui tentata violenza privata, lesioni aggravate e minaccia, aggravati dal fine di agevolare l’attività delle associazioni mafiose.
Un impresentabile in Valle d’Aosta
Il solo candidato giudicato impresentabile in Valle d’Aosta è Augusto Arduino Rollandin (“Puor L’Autonomie – Per l’Autonomie”), il quale venne dichiarato sospeso a decorrere dal 28 marzo 2018 dalla carica di consigliere regionale e vicepresidente della Giunta regionale valdostana, con decreto del presidente del Consiglio dei ministri datato 3 maggio 2019. «Ciò – scrive la commissione Antimafia – per via della condanna comminata al predetto candidato alla pena di anni quattro e mesi sei di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici per la durata di anni cinque, in quanto dichiarato colpevole dei reati di cui agli articoli 319 e 321 del codice penale».
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giovedì, 17 Settembre 2020 - 18:40
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