Si allarga l’elenco di contesta al plenum del Consiglio superiore della Magistratura la nomina di Raffaele Cantone a capo della procura di Perugia: Dopo Luca Masini, attualmente procuratore aggiunto a Salerno, anche l’attuale procuratore aggiunto di Reggio Calabria Gaetano Paci ha impugnato la decisione del Csm presentando ricorso al Tar del Lazio. Se Masini era arrivato in ‘finale’ con Cantone, finendo poi con l’essere battuto per 8 voti a 12, Paci non è mai stato in partita: la Quinta Commissione, alla quale spettava l’indicazione di nomina da inviare al plenum, non aveva preso in considerazione Paci. Adesso però il magistrato vuole una nuova valutazione della procedura concorsuale.
Secondo la difesa del magistrato, rappresentata dal professor Mario Serio (ex componente del Csm) e dall’amministrativista Giuseppe Naccarato, quella di Paci, è una esclusione «illogica» e «contraddittoria», in «violazione» della normativa. La stessa Commissione, infatti, elogia il profilo professionale di Paci, dice che è «prevalente» rispetto a Cantone per esperienze organizzative esercitate in ambito giudiziario (connesse alle funzioni semi-direttive a Reggio Calabria e lì stesso pure direttive, come reggente della procura dopo la nomnia di Federico Cafiero de Raho alla guida della Procura nazionale antimafia).
Paci – si annota nel ricorso – è prevalente per le funzioni giudiziarie di coordinamento: per essere stato a capo della Dda di Reggio Calabria mentre Cantone non ha mai esercitato questa funzione nei suoi 15 anni da pubblico ministero, cioè fino al 2005, quando è andato al Massimario della Cassazione. Inoltre, si legge ancora, Paci è da 28 anni ininterrotti pubblico ministero e ha ricoperto ruoli di coordinamento pure internazionali. Ma per il Csm Cantone è davanti a Paci, da 28 anni ininterrotti pubblico ministero, con ruoli di coordinamento pure internazionali. Perché? E qui il ricorso esce dal tecnicismo e va alla sostanza: «Le ragioni addotte dalla Commissione – secondo la difesa di Paci – si fondano sul servizio prestato dal vincitore quale presidente di un organo di nomina politica, l’Autorità Nazionale Anti Corruzione». Il Tar deciderà nei prossimi giorni la data dell’udienza in cui saranno esaminati i dei due ricorsi.
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giovedì, 17 Settembre 2020 - 15:41
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