Raffica di truffe della banda dei finti avvocati, scatta il blitz dei carabinieri: 6 arresti tra Napoli e Portici


Una banda di napoletani attiva in Puglia e dedita alle truffe ai danni di anziani è stata sgominata questa mattina dai carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni, coadiuvati dalle Compagnie Carabinieri di Napoli-Centro, Napoli-Vomero, Napoli-Stella, Napoli-Poggioreale, Casoria e Torre del Greco. L’operazione nasce dall’ordinanza del gip del tribunale di Brindisi che ha disposto il carcere e i domiciliari nei confronti di sei persone residenti in provincia di Napoli accusate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alle truffe aggravate, nonché truffa e tentata truffa aggravata in concorso. In carcere sono finiti Fortunato Rivieccio, 20enne di Napoli e Alessio Scialò, 28enne di Napoli. Agli arresti domiciliari invece Emanuele Vitulli, 30enne di Napoli; Emanuele Limatola, 24enne di Napoli; Vincenzo Siano, 42enne di Portici; Arnaldo Abate, 22enne di Napoli.

L’attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Brindisi e condotta dai militari della Stazione di San Vito dei Normanni e da quelli della stazione di Latiano è scaturita da una serie di truffe perpetrate dal mese di giugno 2019 al mese di agosto 2019, in danno di anziani residenti nei comuni brindisini di Ostuni, Latiano, San Pancrazio Salentino, San Vito dei Normanni, Ceglie Messapica e Fasano.

L’associazione per delinquere, promossa e capeggiata da Rivieccio e Scialò (altri componenti sono in corso di identificazione), prevedeva che alcuni indagati effettuassero l’attività di telefonista da Napoli e altri di trasfertisti in continuo movimento per i comuni italiani. Una volta raggiunta la località prescelta, i trasfertisti individuavano le vittime in strada (principalmente anziani soli) e dopo un periodo di osservazione, comunicavano al telefonista i relativi domicili. Il telefonista, collegandosi al sito internet PagineBianche.it, effettuava una ricerca “per indirizzo” di tutte le utenze fisse attestate presso quella particolare località, individuando le generalità della vittima designata e contattandola di conseguenza. Il telefonista si presentava alle vittime come avvocato difensore di un prossimo congiunto della vittima trattenuta dai carabinieri per aver causato un incidente stradale, proponendo un versamento cauzionale di diverse migliaia di euro per evitarne l’arresto; o come  figlio/a ovvero nipote della stessa vittima, chiedendo di versare un importo per saldare in contrassegno un presunto corriere che avrebbe dovuto consegnare un plico presso l’abitazione del genitore/nonno.

Il trasfertista, dopo aver ricevuto il nulla osta dal telefonista, suonava al citofono dell’abitazione della persona offesa, presentandosi dunque come assistente dell’avvocato o come il corriere indicato sopra, al fine di ritirare il denaro richiesto. Gli indagati, per eludere gli eventuali controlli delle forze d’ordine, utilizzavano quotidianamente almeno 3 Sim card intestate a cittadini extracomunitari, poi sostituendole.
Complessivamente finora sono stati scoperte 10 truffe consumate in danno di anziani residenti tra i comuni brindisini di Ostuni, Latiano, San Pancrazio Salentino, San Vito dei Normanni, Ceglie Messapica e Fasano;  14 truffe tentate in danno di anziani, sempre residenti in quei comuni.

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venerdì, 18 Settembre 2020 - 13:02
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