Mandanti, organizzatori, esecutori dell’omicidio: c’è tutto questo dietro le quattro ordinanze di custodia cautelare eseguite oggi dal Nucleo Investigativo dei carabinieri di Napoli che hanno ‘ricostruito’ l’omicidio di Ciro Maisto avvenuto il 6 agosto 2008 nella villa Comunale di Secondigliano Un omicidio che si inserisce temporalmente a margine nella cosiddetta “seconda faida” di Scampia ma che in realtà viene ricondotto ad una “epurazione” interna al clan Di Lauro. E proprio l’allora reggente, latitante, del clan, Marco Di Lauro, è tra i destinatari della misura cautelare. Gli altri indagati colpiti dal provvedimenti sono: Pasquale Spinelli, Nunzio Talotti e Gennaro Vizzaccaro.
Maisto, secondo le indagini del militari, aveva messo in discussione la leadership del clan, in quel momento retto da Marco Di Lauro, latitante ma presente sul territorio. I vertici del sodalizio decisero, pertanto, di uccidere Maisto pensando che potesse tradirli, aderendo agli “Scissionisti” oppure collaborando con la giustizia. Ciro Maisto, elemento di spicco del clan, fu assassinato in prossimità del rione Dei Fiori, noto come “Terzo Mondo”, quartier generale del clan Di Lauro.
La vittima fu attirata in un tranello da altri affiliati, che lo uccisero esplodendogli contro vari colpi di pistola.
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martedì, 22 Settembre 2020 - 08:54
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