Camorra, sequestrati beni per 36 milioni di euro a un imprenditore edile

guardia di finanz

Sequestrati beni per 36 milioni di euro ad Antimo Morlando, di 59 anni, imprenditore edile, considerato dagli inquirenti «personaggio di spicco di organizzazioni criminali attive sul territorio». Il provvedimento, una confisca di prevenzione, è stato eseguito dai finanzieri dei nuclei di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Bologna e Napoli tra la Campania e il Lazio (nelle province di Napoli, Caserta e Latina).

Il dispositivo di confisca di prevenzione è stato emesso dal tribunale di Napoli (sezione per l’applicazione delle misure di prevenzione) su proposta della locale direzione distrettuale antimafia e ha riguardato beni mobili, immobili, società e rapporti finanziari riconducibili a Morlando, ai suoi familiari e a ‘prestanome’.

Nel mese di luglio del 2017 l’imprenditore era stato tratto in arresto dai militari della guardia di finanza, nell’ambito dell’operazione “omphalos”. In quella occasione fu accusato dei reati di usura, esercizio abusivo di attività finanziaria, intestazione fittizia di quote societarie, intestazione fittizia di beni e indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, aggravati dal cosidetto ‘metodo mafioso’, per aver agevolato i clan camorristici Morelli prima e Aversano poi, attivi nei comuni di Grumo Nevano, Casandrino e Sant’Antimo.

«Morlando, già tratto in arresto, in passato, per concorso esterno in associazione a delinquere di stampo mafioso, era considerato il fulcro della pianificazione delle attività estorsive sul territorio, materialmente eseguite da altri affiliati, come emerso dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia» sottolineano gli inquirenti.

Dalle indagini è emerso che si era poi dedicato ai prestiti usurai, riuscendo a penetrare in realtà societarie già affermate e a prenderne il controllo in maniera occulta e surrettizia. «Ha inoltre investito nel settore immobiliare ed è stato artefice di una serie di truffe nel settore assicurativo, pur mantenendo la piena partecipazione alle diverse vicende criminali di carattere associativo perpetrate dai sodalizi camorristici di cui comunque faceva parte» si legge nel comunicato.

L’odierno provvedimento di confisca di prevenzione costituisce l’epilogo di complesse indagini di polizia economico-finanziaria condotte in stretta collaborazione dalle fiamme gialle felsinee e quelle campane, che hanno permesso di ricostruire l’intero compendio patrimoniale illecitamente accumulato dall’imprenditore e di assicurare nelle casse dello stato un ingentissimo patrimonio definitivamente sottratto alla disponibilità della malavita.

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giovedì, 24 Settembre 2020 - 09:54
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