Il numero dei nuovi casi positivi di Coronavirus in Campania non accenna a diminuire e il governatore della Regione continua a procedere a colpi di nuove restrizioni nonostante l’aumentare del malcontento soprattutto tra imprenditori e liberi professionisti che temono una nuova compressione della propria capacità economica. Il bollettino diramato ieri vedeva 295 nuovi casi (contro i 245 di domenica) e una vittima. Oggi si registrano anche due infermieri dell’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli positivi: i due, uno in servizio nel Pronto soccorso e l’altro in Psichiatria, sono in quarantena domiciliare mentre tutti i contatti stretti, così come ricostruito dall’indagine epidemiologica, sono stati sottoposti al tampone e si è in attesa dei risultati. I due reparti sono stai chiusi nella mattinata di oggi per consentire le operazioni di sanificazione, al termine delle quali si è proceduto alla riapertura.
I numeri dei contagi hanno fatto balzare la Campania in cima all’elenco delle regioni con il maggior di contagi e che hanno spinto Vincenzo De Luca a percorrere nuovamente la strada di obblighi e divieti. Dopo la reintroduzione dell’uso della mascherina, anche all’aperto e in qualsiasi orario della giornata, l’ordinanza n. 75 introduce nuove misure – che saranno valide sino al 7 ottobre – per il controllo dei contagi in Campania e per la gestione della movida. L’esercizio e la fruizione delle attività connesse a cinema, teatri e spettacoli dal vivo, ristorazione e bar, wedding e cerimonie, sono subordinati alla stretta osservanza dei protocolli; inoltre, lo svolgimento di feste e di ricevimenti è consentito esclusivamente nel rispetto del limite massimo di 20 partecipanti per ciascun evento e nell’osservanza delle ulteriori misure previste dai protocolli; a tutti gli esercizi commerciali (compresi bar, chioschi, pizzerie, ristoranti, pub, vinerie, supermercati), dalle 22 è fatto divieto di vendita con asporto di bevande alcoliche, di qualsiasi gradazione, nonché di tenere in funzione distributori automatici. Resta consentita la somministrazione al banco, nel rispetto del distanziamento obbligatorio, nonché ai tavoli, purché nel rispetto dei protocolli. Gli esercizi che non possano garantire queste misure devono chiudere alle 22.
Disposto anche il divieto di consumo di bevande alcoliche, di qualsiasi gradazione, nelle aree pubbliche ed aperte al pubblico, ivi comprese le ville e i parchi comunali, nonché nelle aree prospicienti bar ed altri locali pubblici: il divieto vige dalle 22 alle 6. Resta sospesa l’attività di sagre e fiere e, in generale, ogni attività o evento il cui svolgimento o fruizione non si svolga in forma statica e con postazioni fisse. Confermate, infine, tutte le disposizioni fin qui vigenti.
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martedì, 29 Settembre 2020 - 15:49
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