Una truffa da quattro milioni e mezzo di euro. L’ha subita il noto designer e architetto Antonio Citterio e l’ha architettata una delle sue collaboratrici, Licia Azzurrina, con la complicità di un dipendente di banca. E’ quanto emerge da un’indagine condotta dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Milano che questa mattina ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, a firma del gip Valerio Natale, con la quale si è disposto l’obbligo di dimora per il dipendente di banca, Simone F..
Eseguito anche un sequestro preventivo per equivalente dello stesso importo intascato illecitamente. Secondo l’accusa, la segretaria di Citterio, approfittando della delega ad operare sui conti correnti dello studio del professionista settantenne, avrebbe incassato indebitamente l’ingente somma: in particolare avrebbe anche falsificato le firme di Citterio su distinte di prelievo di denaro contante, su oltre duecento assegni – per la precisione 234 – , nonché sulle richieste di emissione a sua insaputa di 21 carte prepagate utilizzate per acquisti e prelievi di denaro contante. Il tutto con la complicità dell’ex dipendente della banca (l’istituto non si era accorto di quanto stava accadendo).
La collaboratrice, secondo l’inchiesta delle Fiamme Gialle, avrebbe impiegato il denaro, non solo per soddisfare la propria inclinazione al gioco d’azzardo, ma per ristrutturare un ristorante di sua proprietà a Chiavari, mentre il bancario (che è stato allontanato da Bpm) avrebbe trasferito i soldi su conti familiari. I fatti vanno dal 2013 al 2018.
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giovedì, 1 Ottobre 2020 - 13:40
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