Dopo la morte di Jole Santelli la Calabria diventa leghista: guida al vice Spirlì, salviniano ‘politicamente scorretto’

Antonino Spirlì

La prematura scomparsa di Jole Santelli, governatrice della Calabria morta l’altra notte dopo una lunga battaglia contro un cancro, apre politicamente la strada alla prima volta della Lega alla guida di una Regione del Sud. Antonino Spirlì, vice di Santelli e leghista, dovrà infatti traghettare la Calabria verso le elezioni nel ruolo di governatore. Un ‘primato’ leghista, sebbene arrivi dopo la tragedia della giovane e battagliera presidentessa. Un primato che forse Spirlì, che alla Santelli era anche legato da amicizia personale, avrebbe preferito non ottenere. Ma comunque un primato.

Spirlì, 58 anni, lo scorso 15 febbraio aveva accettato l’incarico di vicepresidente vicario e assessore alla Cultura e al Commercio e in ragione di questa posizione nella Giunta regionale sarà lui, entro i prossimi 10 giorni, a convocare il Consiglio per dare atto dell’avvenuto decesso del presidente della Regione e così dare il via libera al conto alla rovescia verso le nuove elezioni. La Calabria, Covid permettendo, dovrà tornare alle urne entro 60 giorni. Nel frattempo, così come stabilito dallo Statuto regionale, Spirlì dovrà occuparsi degli affari correnti dell’ente e, come ha dichiarato, alla realizzazione «del progetto politico di Jole».

Un onore e un onere per un personaggio molto discusso della politica calabrese. Spirlì si definisce sui social, su cui è poco attivo, «omosessuale a tempo perso e cattolico praticante». Scrittore e personaggio televisivo, giornalista e direttore responsabile anni fa di una tv locale calabra, è conosciuto soprattutto come autore televisivo di programmi tv come ‘La Fattoria’ e di promozioni e televendite. Tra le sue iniziative anche la creazione di club dedicati a Dudù, il cane di Silvio Berlusconi.

A far discutere però sono le sue posizioni su temi scottanti come l’omofobia e il razzismo. Recentissime le sue dichiarazioni, che hanno molto indignato, sul politically correct: «Userà le parole ‘negro’ e ‘frocio’ – ha detto – fino all’ultimo dei miei giorni».

Uomo di destra (è stato per tre anni responsabile Cultura per Fratelli d’Italia in Calabria), è di recente approdato alla Lega, di cui stima il leader Salvini. Ma anche tra le fila dei leghisti non sembra attirare simpatie se, come emerso da indiscrezioni delle ultime ore, per decisione delle stesso capo politico non traghetterà la Calabria solo al comando ma affiancato da un pool di esperti.

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venerdì, 16 Ottobre 2020 - 08:56
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