Il Governo al lavoro per nuove misure restrittive contro il Covid-19 dopo che ieri, per la prima volta, si è superata la soglia psicologica dei 10mila casi. Preoccupa la curva, preoccupa e il Pd, con il capodelegazione Franceschini ha chiesto a Conte di intervenire senza indugio. Ha chiesto di mettere in campo misure più dure per tentare di limitare i danni, oggi, ed evitare un nuovo lockdown nelle prossime settimane.
Il premier Conte ha però allontanato l’ipotesi lockdown. «Siamo tutti preoccupati per la seconda ondata, che sta stressando i sistemi sanitari e i tessuti sociali», ha detto il premier Giuseppe Conte. Ma per il presidente del Consiglio la chiusura totale non è una possibilità. «Non dico che è meno pericolosa la seconda ondata, dobbiamo affrontarla con una strategia diversa, nuova, che non prevede più il lockdown, più mirata, rispettando le regole del distanziamento e auto proteggendosi», ha spiegato.
Per evitarla il Governo sta studiando un nuovo dpcm che potrebbe essere varato tra domani e lunedì, questa notte si è svolto un vertice a Palazzo Chigi. Sul tavolo tanti possibili provvedimenti, a partire dalla chiusura dei locali (ristoranti, bar, pub) tra le 22 e le 23, da modulare con una ‘stretta’ maggiore nei weekend. Si ragiona anche a un possibile ‘coprifuoco’ dalle 22 in poi.
Ma anche smart working obbligatorio (in una percentuale da definire), stop agli eventi e una nuova stretta allo sport, tra palestre e sport di contatto, oltre ad orari più scaglionati e più didattica a distanza a scuola. A rischio chiusura anche punti di aggregazione come circoli ed esercizi commerciali non essenziali come parrucchieri e centri estetici.
Al momento però nulla è ancora deciso, anche perché nel governo si confrontano due linee. C’è chi, come M5s e Iv, è per mantenere in questa fase maggiore prudenza. E c’è chi, come Pd e Leu, ritiene invece che si debba agire subito.
Incertezza di cui approfitta il leader della Lega Matteo Salvini. L’ex ministro dell’Interno coglie l’occasione per lanciare stilettate alla maggioranza. «Gli italiani dal Governo si aspettano chiarezza, certezze, non supposizioni, idee. Chi dice ‘forse facciamo il Lockdown a Natale’ commette un crimine ai danni del popolo italiano: non è ammesso il ‘forse’, il ‘vedremo’» dice Salvini.
«In azienda non puoi dire ‘forse’. Se ci sono dati scientifici si traggano le conseguenze da quelli» afferma aggiungendo la richiesta «al Governo di prendersi la responsabilità delle sue scelte. Cos’è stato fatto per prevenire la seconda ondata in queste mesi. Non vorrei che qualcuno si fosse seduto, sperando che il buon Dio ce la mandasse buona. L’Italia non si può permettere un secondo lockdown generalizzato».
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sabato, 17 Ottobre 2020 - 10:46
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