Vincenzo Spadafora, ministro dello Sport, difende la scelta di salvaguardare lo sport dilettantistico e spiega l’ultimo Dpcm che proprio su questo argomento lascia qualche dubbio interpretativo. Il ministro è stato a lungo protagonista del tira e molla coi colleghi che volevano una serrata generale degli sport disputati nelle categorie minori ed ha esteso la sua difesa alle palestre che, come è noto da ieri, sono state graziate per 7 giorni. La settimana prossima si deciderà il loro destino, ovvero se dovranno chiudere o meno.
«Proseguono partite e gare sportive dilettantistiche a livello regionale e nazionale, mentre per il livello provinciale, società, associazioni sportive ed enti di promozione proseguiranno gli allenamenti degli sport di squadra, ma in forma individuale, come le squadre di Serie A all’inizio della fase due – ha scritto su Facebook – Per fare un esempio: la squadra di una scuola calcio di giovanissimi o pulcini potrà continuare ad allenarsi, ma senza giocare partite – aggiunge -. Dopo un lungo confronto in Consiglio dei Ministri, Cts e Regioni, è prevalsa una scelta di buon senso. Nelle prossime ore, con i rappresentanti del settore, studieremo ulteriori misure di sicurezza per una maggiore tranquillità di tutti e scongiurare possibili chiusure».
«Fate attenzione – continua – e rispettate al massimo le regole, in palestra e in altri luoghi. È un momento critico, non abbiamo ancora vinto la nostra guerra sul virus. Ho combattuto per arrivare a questa scelta, ma dobbiamo essere consapevoli del momento difficile per il Paese, che ci obbliga a un rispetto rigoroso dei protocolli. Abbiamo chiesto già tanti sacrifici al mondo dello sport, tra i settori più colpiti dall’epidemia, e soprattutto abbiamo chiesto ai gestori investimenti cospicui».
«Non è facile assumere certe scelte – sottolinea – ma ho pensato non solo ai tanti gestori e ai lavoratori sportivi e a quanti frequentano le palestre per il proprio benessere psico-fisico, ma anche ai tantissimi giovani messi a dura prova dalle regole imposte dall’emergenza sanitaria. Del resto, nessuna evidenza scientifica denuncia focolai in relazione all’allenamento individuale nei luoghi controllati. Era peggio spingere migliaia di appassionati e di giovani nei parchi, piuttosto che proseguire in luoghi che rispettano regole e protocolli».
«Ringrazio il presidente Conte – conclude – i parlamentari che si sono espressi chiaramente, i presidenti di Regione che, col coordinatore Bonaccini, hanno rivendicato con nettezza la volontà di tenere aperte palestre, piscine, centri sportivi con i rigorosi protocolli e in sicurezza. Non mettete mai in dubbio che stia facendo l’impossibile, giorno e notte, per lo sport».
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lunedì, 19 Ottobre 2020 - 09:55
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