Napoli, anche i criminali devono pagare le imposte: la Finanza tassa i proventi illeciti di 17 indagati per usura | La novità

di Manuela Galletta

Imporre il pagamento delle tasse ai criminali che muovono soldi con l’usura: accade a Napoli per effetto di un’iniziativa, più unica che rara, firmata dalla Guardia di Finanza di Torre Annunziata (guidata dal colonnello Agostino Tortora). Le fiamme gialle hanno notificato un verbale di constatazione a 17 persone coinvolte in indagini diverse per usura (tra l’area oplontina e stabiese) ed hanno poi trasmesso l’atto all’Agenzia delle Entrate, che materialmente provvederà a notificare la cartella esattoriale ai diretti interessati pretendendone il saldo. L’importo della somma che dovrà essere pagata, complessivamente, è di 400mila euro ed è la tassazione di un milione e mezzo di euro, importo quest’ultimo che corrisponde agli interessi usurari applicati – secondo le risultanze investigative – dai 17 indagati. 

Ma andiamo con ordine per raccontare un insolito sistema di ‘recupero crediti’ a carico di chi delinque che è destinato a fare scuola. La Finanza di Torre Annunziata già da un anno, con l’arrivo del colonnello Agostino Tortora, ha iniziato ad applicare una norma introdotta da Fantozzi nel 1993. Il sistema è semplice: si parte ovviamente con un’inchiesta su fatti illeciti, si passa per gli arresti e per i sequestri e si finisce con il calcolare la somma del provento illecito e con l’applicare le tasse su quell’importo. Applicando questo meccanismo, la Finanza oplontina già un anno fa ha tassato oltre un milione di euro: nello specifico i destinatari dell’insolito provvedimento sono state persone indagate per peculato e concussione, o per appropriazione indebita.

La cartella esattoriale, ad esempio, è stata notificata a una persona che era riuscita a sottrarre oltre 700mila euro ad un’anziana signora; il denaro era stato poi investito in meri strumenti finanziari. In un’altra occasione l’importo illecito tassato corrispondeva a oltre 50mila euro di contributi comunitari e regionali che, sebbene ottenuti per incentivare – a livello locale – gli investimenti nel settore della pesca e dell’agricoltura, in realtà furono fraudolentemente distratti e sviati da queste finalità per essere utilizzati per esclusivi fini privati. Il terzo caso era riferito a quasi 450 mila euro costituenti il profitto o il prezzo di reati contro la pubblica amministrazione (in specie, peculato e concussione).

Adesso all’elenco si aggiungono i 17 indagati per reati di usura, ai quali – complessivamente – sono stati sequestrati (a suo tempo) beni per 2 milioni e 400mila euro. Alcuni degli indagati gravitavano – secondo le risultanze investigative – in ambienti della criminalità organizzata. In altri casi sono risultati legati da vincoli di parentela a narcotrafficanti di spessore internazionale: due sono vicini ai fratelli Fiorente, che tra i loro ‘corrieri’ annoveravano Federica Gagliardi, la “dama bianca” che nel 2010 era stata al seguito del premier Silvio Berlusconi al G8 di Toronto. In altri casi ancora si è trattato di imprenditori e professionisti che avevano persino costituito una vera e propria “cassaforte” in Svizzera, le cui provviste finanziarie venivano utilizzate per alimentare i prestiti usurari.

La procedura che ne seguirà è semplice: i destinatari della cartella esattoriale potranno pagare o non farlo. Questo secondo scenario farebbe scattare ovviamente delle more e darebbe l’assist alla Finanza per procedere a un nuovo sequestro che stavolta toccherebbe anche il patrimonio, mobile o immobile, acquisito legalmente. 

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lunedì, 19 Ottobre 2020 - 08:14
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