Solo briciole per i tassisti italiani. Questo il commento dei sindacati che rappresentano la categoria, tra le più colpite dall’emergenza. Un’emergenza che li sta mettendo in ginocchio: zero turisti, poca gente in giro, i ricavi sono al lumicino. Per questo i rappresentati degli autisti di taxi annunciano lo sciopero per il 6 novembre, sebbene in alcune città siano già in agitazione. A Napoli la protesta con l’occupazione di piazza Plebiscito è iniziata ieri e continuata stanotte e stamattina.
I tassisti napoletani che hanno trascorso l’intera notte in piazza per chiedere interventi immediati di ristoro per il mancato guadagno. A loro giudizio le nuove restrizioni previste dall’ultimo Dpcm e dalle ordinanze regionali hanno di fatto azzerato ogni possibilità di entrate: con ristoranti chiusi dopo le 18, cinema e teatri bloccati – dicono – la mobilità è quasi ridotta a zero. A loro nelle ultime ore si si sono aggiunti i conducenti di scuolabus e di bus turistici..
Nonostante la protesta i tassisti nella scorsa notte hanno assicurato alcune corse per persone anziane o cittadini che dovevano raggiungere le strutture ospedaliere.
Rispetto al decreto Ristori, i sindacati (Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Tam, Satam, Claai, Unimpresa, Usb taxi, Uritaxi, Uti, Orsa taxi, Ati Taxi e Associazione Tutela Legale Taxi) commentano criticamente: «Quanto messo sul piatto non sembra sufficiente».
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mercoledì, 28 Ottobre 2020 - 10:50
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